17 ottobre 2024 – 12:45
Il cittadino di Rosta è stato condannato a 1 anno e 3 mesi di reclusione per stalking e molestie nei confronti della direttrice dell’Ufficio tecnico del Comune. Per ben nove anni si è appostato davanti al Municipio, inviando centinaia di pec affinché l’amministrazione si occupasse del muro di cemento che divideva la sua proprietà da quella del vicino. Il 71enne dovrà versare immediatamente 5mila euro alla vittima, che era stata minacciata e aggredita verbalmente in più occasioni.La dipendente ha dovuto cambiare le sue abitudini dopo gli attacchi subiti: ha smesso di frequentare la chiesa e i centri commerciali, ed è stata costretta a trasferirsi per paura per la propria incolumità. L’imputato è stato assolto dall’accusa di interruzione di pubblico servizio, ma è stato riconosciuto colpevole di aver causato un grave stato d’ansia alla vittima.Nel corso del processo, il sindaco di Rivoli è stato assolto dall’accusa di calunnia nei confronti del cittadino molesto. L’ex sindaco aveva denunciato il cittadino per diffamazione nel 2017, ma successivamente si è scoperto che le accuse erano infondate. Gli inquirenti hanno verificato che i documenti presentati dal cittadino non contenevano materiale diffamatorio come inizialmente ipotizzato.Le azioni moleste del cittadino includono appostamenti prolungati e email minatorie inviate ai dipendenti comunali per sollecitare l’intervento sul muro stradale oggetto della controversia. Nonostante l’amministrazione negasse competenza sulla questione, il cittadino ha continuato a insistere con richieste ripetute ignorando le risposte ufficiali.Questo comportamento ha generato un clima d’ansia nella dipendente comunale presa di mira, costringendola a modificare radicalmente la sua routine quotidiana. La sentenza emessa ha riconosciuto il grave danno psicologico inflitto alla vittima e ha sottolineato la necessità di sanzionare tali condotte moleste per garantire la sicurezza dei dipendenti pubblici.