In Emilia-Romagna, un’onda di cordoglio e commosso tributo si è levata in risposta alla tragica perdita dei tre Carabinieri – Marco Piffari, Valerio Daprà e Davide Bernardello – caduti nell’esplosione avvenuta durante un’operazione di servizio a Castel d’Azzano (Verona).
Un evento che ha scosso profondamente il tessuto sociale e che ha immediatamente scatenato una risposta corale, testimoniando il profondo legame tra la popolazione e le forze dell’ordine.
A Bologna, la cerimonia del ricordo, presieduta dal Prefetto Enrico Ricci in compagnia di altre figure apicali civili e militari, si è svolta alla caserma ‘Luciano Manara’, fulcro operativo della Legione Carabinieri Emilia-Romagna e del comando provinciale bolognese.
La solennità del momento è stata amplificata dalla presenza dei generali di brigata Enrico Scandone ed Ettore Bramato, coadiuvati dal cappellano militare Don Luca Giuliani, che ha impartito una riflessione spirituale, sottolineando il valore del sacrificio e la resilienza della fede di fronte alla perdita.
L’omaggio non si è limitato alla sede principale.
Anche a Reggio Emilia, e in diverse stazioni provinciali, la cittadinanza si è manifestata con gesti di affetto e solidarietà, portando fiori e lasciando messaggi di condoglianze.
Queste espressioni spontanee, provenienti dal cuore della comunità, trascendono la mera formalità del lutto, configurandosi come un atto di riconoscimento del ruolo cruciale che le forze dell’ordine ricoprono nella salvaguardia della sicurezza e nella difesa dei valori democratici.
La nota diffusa dalle autorità sottolinea come questi gesti non siano solo un tributo alla memoria dei tre Carabinieri, caduti nell’adempimento del loro dovere, ma anche un’affermazione di gratitudine per il quotidiano impegno e i sacrifici compiuti da tutti gli uomini e le donne delle forze dell’ordine.
Un abbraccio collettivo che offre conforto alle famiglie delle vittime, un sostegno morale a chi condivide il loro dolore e un rinnovato impulso al personale impegnato sul campo.
La tragica vicenda solleva, inoltre, interrogativi complessi sulla natura del servizio di pubblica sicurezza, sul delicato equilibrio tra necessità di applicare la legge e rispetto per la dignità umana, e sull’importanza di un costante dialogo tra istituzioni e cittadini per prevenire situazioni di conflitto e garantire un ambiente di convivenza civile e serena.
Il cordoglio si trasforma così in un monito e in una chiamata alla riflessione, auspicando un futuro in cui la sicurezza sia garantita non solo attraverso l’azione delle forze dell’ordine, ma anche attraverso una maggiore coesione sociale e un profondo senso di responsabilità condivisa.