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sabato 8 Novembre 2025

Sassari, cardiologia: Delogu a processo per la tragedia pandemica

La vicenda del reparto di Cardiologia dell’ospedale Santissima Annunziata di Sassari, teatro di un tragico evento durante la prima ondata pandemica, si appresta a culminare in un processo di rilevanza nazionale.

Fiorenzo Delogu, figura apicale nell’ambito dell’Area Sociosanitaria di Sassari e precedentemente a capo dell’Ufficio di Igiene e Sanità Pubblica, dovrà rispondere in sede giudiziale delle accuse di epidemia colposa e omicidio colposo plurimo, legate all’elevato numero di decessi – undici – e al diffuso contagio che ha colpito pazienti e personale sanitario nel marzo 2020.
La decisione del Giudice per le Indagini Preliminari (GUP) Gian Paolo Piana, che ha disposto il rinvio a giudizio, segna una tappa cruciale in un’indagine complessa, che ha visto coinvolti anche altri dirigenti sanitari.
L’inchiesta, nata da un’indagine interna e da successive segnalazioni, ha cercato di ricostruire le dinamiche che hanno portato a una catastrofe evitabile.
Non si tratta solo di una questione di responsabilità individuale, ma anche di analizzare le carenze strutturali e procedurali che hanno contribuito all’aggravarsi della situazione.
Le accuse rivolte a Delogu pongono l’accento su presunte disfunzioni nella gestione del protocollo di sicurezza, nella comunicazione dei rischi e nell’applicazione delle misure di contenimento del virus.

La gravità delle accuse è amplificata dalla consapevolezza che, in un contesto di emergenza sanitaria, la responsabilità di chi ricopre ruoli di leadership è particolarmente stringente.

Parallelamente, il processo si concentra sulle posizioni di Giorgio Steri, ex commissario straordinario dell’Agenzia di Tutela della Salute (ATS) della Sardegna, e Bruno Contu, all’epoca direttore sanitario dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Sassari.
Entrambi sono stati assolti per non aver commesso il fatto, una decisione che solleva interrogativi sulla ripartizione delle responsabilità e sulla chiarezza delle linee di comando durante l’emergenza.

Le difese dei due dirigenti hanno sostenuto l’assenza di un nesso causale tra le loro azioni e gli eventi tragici verificatisi nel reparto di Cardiologia.

La vicenda, tuttavia, non si esaurisce con le accuse penali.

La gestione liquidatoria sia dell’ATS che dell’AOU di Sassari sono state chiamate in giudizio per responsabilità civile, aprendo la strada a possibili risarcimenti per le famiglie delle vittime e per i pazienti contagiati.

Il ruolo della responsabilità civile, in questo contesto, assume un’importanza significativa, non solo in termini economici, ma anche come strumento per accertare le mancanze organizzative e di governance che hanno contribuito alla catastrofe.

Le conclusioni del Pubblico Ministero Paolo Piras, che aveva richiesto l’archiviazione del caso per Giorgio Steri, in linea con le richieste delle difese civili, Marcello Masia, Elias Vacca ed Emiliano Alfonso, rappresentanti delle famiglie delle vittime, rivelano le divergenze interpretative esistenti sulla ricostruzione dei fatti.
La complessità del caso, esasperata dalle circostanze eccezionali della pandemia, rende cruciale un processo che possa fare piena luce sulle responsabilità e contribuire a prevenire simili tragedie in futuro.

Il processo di Fiorenzo Delogu, difeso dagli avvocati Silvio Piras e Giovanni Sechi, è previsto inizialmente per il 28 gennaio 2026, data che segna l’inizio di un percorso giudiziario lungo e complesso, con implicazioni profonde per il sistema sanitario sardo e nazionale.

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