Ritorna a Torino, città custode di una memoria ferita, la toga solenne appartenuta a Fulvio Croce, figura eminente dell’avvocatura torinese brutalmente assassinata dalle Brigate Rosse il 28 aprile 1977.
L’indumento, simbolo tangibile del suo impegno professionale e della sua integrità morale, e finora conservato a Venezia, è stata restituita alla comunità legale torinese durante il trentaseiesimo Congresso nazionale forense, celebrato al Lingotto.
La sua nuova dimora sarà la Fondazione Fulvio Croce, un luogo dedicato a perpetuare il suo spirito di servizio e a promuovere i valori che egli incarnò.
Nel 1977, Croce, in qualità di presidente dell’Ordine degli Avvocati di Torino, si era assunto con rigore istituzionale la difesa d’ufficio di alcuni imputati nel maxiprocesso, persone che avevano rifiutato l’assistenza legale.
Questa scelta, animata dalla ferma convinzione che ogni individuo, anche coinvolto in contesti drammatici e contestati, avesse diritto a una difesa equa e imparziale, gli costò la vita.
L’evento, segnato da una profonda ingiustizia, è stato oggetto di ripetute commemorazioni durante il congresso, offrendo l’opportunità di riflettere sul significato profondo della professione forense, che trascende la mera esecuzione di un mestiere per elevarsi a vocazione civile, un impegno verso la giustizia e la tutela dei diritti umani.
La restituzione della toga, gesto di profondo significato simbolico, è stata affidata all’avvocato Tommaso Moro, di Venezia.
Il racconto commovente di Moro ha svelato la storia privata che ha legato la famiglia alla memoria di Croce: l’indumento era entrato in suo possesso grazie all’amicizia tra la sua famiglia e Franca Marchesi, figlia della moglie dell’avvocato, che affettuosamente lo chiamava “papà” e ne custodì la toga con reverenza per decenni.
Poco prima della sua scomparsa, avvenuta a Venezia nel 2019, Franca desiderò affidare all’avvocato Moro questo prezioso lascito, forse per imprimere a lui e a tutti gli altri l’importanza cruciale che la toga rivestiva per l’Avvocatura e per l’intera Nazione.
Il contatto con l’Ordine degli Avvocati di Venezia, avvenuto a gennaio, ha subito chiarito che il luogo più appropriato per la toga non poteva che essere Torino.
Come sottolineato dal presidente Tommaso Bortoluzzi, la coincidenza della data dell’incontro con Moro, il 28 aprile – l’anniversario dell’assassinio di Croce – è stata percepita da tutti come un segno, un’eco del passato che rimarcava l’importanza di onorare la memoria di un uomo che ha pagato con la vita il suo impegno per la giustizia.
Questo evento non solo celebra il ritorno a casa di un simbolo, ma rafforza anche l’impegno dell’Avvocatura torinese a preservare i valori di indipendenza, coraggio e dedizione che hanno contraddistinto la vita e l’opera di Fulvio Croce.








