Profondo disappunto del governo italiano riguardo al Rapporto del Consiglio d’Europa. Tajani: “Il razzismo non ha posto nelle forze dell’ordine italiane”. Valorizzare il lavoro delle forze dell’ordine e contrastare discriminazioni.

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Il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha incaricato il rappresentante Permanente d’Italia presso il Consiglio d’Europa, l’ambasciatore Roberto Martini, di esprimere il profondo disappunto del governo italiano riguardo al Rapporto redatto dal Consiglio d’Europa che accusa le forze dell’ordine italiane di “profilazione razziale”.Tajani ha sottolineato con fermezza la sua totale disapprovazione rispetto a quanto scritto nel rapporto, affermando categoricamente: “Non sono affatto d’accordo con ciò che è stato riportato. Il razzismo non ha posto nelle forze dell’ordine italiane. È fondamentale rispettare coloro che si dedicano al servizio del Paese, lavorando instancabilmente per garantire la sicurezza di tutti i cittadini”.Il ministro ha ribadito l’importanza di valorizzare il lavoro delle forze dell’ordine e di sostenerle nel loro impegno quotidiano per tutelare la comunità. Tajani ha espresso fiducia nell’integrità e nella professionalità degli agenti italiani, sottolineando che il loro operato è finalizzato alla salvaguardia della legalità e all’assicurare un ambiente sicuro per tutti.Inoltre, Tajani ha evidenziato l’impegno costante del governo italiano nel contrastare qualsiasi forma di discriminazione o pregiudizio razziale all’interno delle istituzioni pubbliche. Ha sottolineato l’importanza di promuovere valori di inclusione e rispetto reciproco all’interno della società italiana, lavorando insieme per costruire un futuro basato sulla solidarietà e sull’uguaglianza.Infine, il vicepremier ha assicurato che il governo continuerà a monitorare attentamente la situazione e ad adottare le misure necessarie per garantire che le forze dell’ordine operino nel pieno rispetto dei diritti umani e delle normative internazionali. Tajani ha concluso ribadendo l’impegno dell’Italia nel promuovere una cultura della legalità e della giustizia sociale in linea con i principi fondamentali dell’Unione Europea.

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