26 ottobre 2024 – 01:45
L’ultimo incontro con Paolo è stato un momento carico di significato, dopo ben 45 anni di amicizia. La conversazione che abbiamo avuto è stata profonda e sincera, una sorta di riassunto di una vita trascorsa insieme. Ci eravamo visti martedì, al Bosco dei Saggi, per un’intervista che mi ha permesso di ripercorrere i nostri cinquant’anni di vicende parallele. Nel lontano 1978, entrambi ventenni e pieni di sogni, io lavoravo all’ufficio stampa della Fiat mentre lui era al Manifesto. Nonostante le nostre diverse esperienze, tra noi è scattata subito una simpatia autentica. Da allora, siamo rimasti legati dalla nostra comune torinesità discreta e tenace, passeggiando tra le vie di Torino come corso Marconi, la Consolata e piazza Carignano. Paolo è sempre stato presente nelle grandi occasioni come le Olimpiadi, serate a teatro o partite di calcio allo stadio Egizio; la sua presenza tranquilla e sagace ha arricchito ogni momento con consigli preziosi e umorismo intelligente. Anche giovedì sera, durante la telefonata per organizzare gli ultimi dettagli dell’intervista, non ho potuto fare a meno di riconoscere in lui il vero Saggio del Bosco. Caro Paulin, ti ringrazio per essere stato un amico così speciale e importante nella mia vita; sono davvero orgoglioso di averti accanto. Un abbraccio sincero e affettuoso da parte mia.
