30 ottobre 2024 – 20:45
Un’atmosfera vibrante avvolge l’ala sotterranea della stazione di Porta Susa, dove ogni mercoledì e venerdì sera si riunisce un gruppo di giovani ragazze e ragazzi per praticare il tradizionale ballo dei marinai, la Marinera, simbolo del patrimonio folkloristico del Perù. Originari del paese sudamericano, questi giovani indossano con fierezza maglie bianche che sfoggiano un logo rappresentante un flauto di pan, il sole e un colibrì, sotto la scritta del corpo di ballo: Inti Llaqta.Tra loro spicca Anais Cipriano, 19 anni, che definisce il ballo come simbolo dell’emancipazione femminile e racconta di sentirsi viva e libera quando danza. A scandire il ritmo sui tamburi è Inti Sanchez, 18 anni, studente al liceo musicale Newton di Chivasso e appassionato sia della musica che della danza. Accanto a lui si staglia il padre David Sanchez, imprenditore durante il giorno e direttore artistico di Inti Llaqta di sera.La passione per la danza è radicata profondamente nella storia familiare dei Sanchez: “Siamo nati 24 anni fa,” racconta David con un sorriso. “La danza è parte integrante delle nostre vite. Senza di essa, soffriamo.” La loro presenza nella comunità peruviana di seconda generazione in Italia assume un ruolo importante nel prevenire il rischio di coinvolgimento in attività criminali o baby gang, offrendo ai giovani uno spazio di inclusione e connessione con le proprie radici culturali.Mentre i ragazzi si preparano per lo spettacolo al Teatro Giovani in occasione della festa della Madonna della Canderola del primo marzo, gli allenamenti si protraggono per almeno due ore sotto lo sguardo vigile dei fratelli Sanchez. L’impegno costante nel mantenere viva la tradizione peruviana attraverso la danza diventa una forma di resistenza contro le sfide quotidiane che affrontano i giovani immigrati nella società italiana.