01 novembre 2024 – 09:45
La lotta per la difesa dei diritti sociali e della sanità come bene primario è un dovere civico imprescindibile. La mobilitazione dei lavoratori e dei pensionati, che si sono riuniti davanti al grattacielo della Regione Piemonte a Torino, rappresenta un grido di denuncia contro le ingiustizie e le disuguaglianze presenti nel sistema socio-sanitario. Le istanze sollevate dai manifestanti pongono l’accento sulla necessità di garantire un accesso equo e universale alle cure mediche, contrastando ogni forma di privatizzazione che minaccia il diritto alla salute.La crisi economica e le politiche fiscali restrittive stanno mettendo a dura prova il sistema previdenziale e assistenziale del Paese, penalizzando soprattutto i ceti più deboli. È urgente rivedere radicalmente le politiche di spesa pubblica in ambito sanitario, investendo in servizi efficienti e accessibili a tutti i cittadini. Il presidio odierno assume un significato particolare in vista dello sciopero generale indetto per il prossimo 29 novembre, con l’obiettivo di sensibilizzare il Governo sulle esigenze reali della popolazione.Lorenzo Mazzoli, segretario nazionale Spi Cgil, sottolinea la necessità di una svolta nella gestione della spesa sanitaria, respingendo i tagli imposti dall’attuale amministrazione. È fondamentale adottare politiche inclusive che tutelino i diritti fondamentali dei cittadini anziani e non autosufficienti, garantendo loro dignità e qualità nella cura della propria salute.Il cammino verso una società più giusta ed equa passa attraverso la difesa dei principi solidaristici su cui si fonda lo Stato sociale italiano. I pensionati oggi ribadiscono con forza il loro impegno per una sanità pubblica accessibile a tutti, senza discriminazioni né privilegi. È tempo di ascoltare le voci delle persone comuni e agire con coraggio per costruire un futuro migliore per tutti i cittadini italiani.