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giovedì 23 Ottobre 2025

Napoli, tassisti in sciopero: crisi del trasporto pubblico a rischio

Il 23 ottobre, i sindacati dei tassisti napoletani dichiarano uno sciopero di ventiquattro ore, dalle otto del mattino alle ventidue, un gesto di protesta che mira a sollevare un velo su una crisi sistemica che affligge il servizio di trasporto pubblico a chiamata.

Il comunicato, rivolto alla cittadinanza, esprime rammarico per i disagi inevitabili, ma sottolinea come questa azione sia un atto di difesa non solo degli interessi della categoria, ma anche, paradossalmente, della qualità del servizio offerto agli utenti.

La protesta non nasce in modo isolato.

Si configura come l’epilogo di una spirale di problematiche che si sono accumulate nel tempo, erodendo la sostenibilità economica del servizio e compromettendo la sicurezza e l’efficienza del sistema di trasporto.
Il nucleo della questione risiede nella competizione sleale, alimentata da un panorama regolatorio insufficiente e dall’ingresso di operatori transnazionali e piattaforme digitali che aggirano le normative vigenti.
Queste entità, sfruttando modelli di business aggressivi e pratiche di “dumping” tariffario, erodono la redditività dei tassisti regolari, costretti a operare in un contesto di crescente pressione sui prezzi.

A ciò si aggiunge un’emergenza di gestione abusiva, che, alimentata dall’assenza di controlli efficaci, depreda il lavoro dei professionisti autorizzati e mette a repentaglio la sicurezza dei passeggeri.
La violazione del principio di territorialità, applicabile agli Ncc (Noleggi con Conducente), risulta amplificata dall’utilizzo di applicazioni mobili, che consentono a questi ultimi di operare al di fuori delle aree geografiche loro assegnate, eludendo le restrizioni imposte dalla legge.

L’inerzia amministrativa a livello comunale aggrava ulteriormente la situazione.

Nonostante l’assegnazione di risorse finanziarie, l’implementazione di un piano di traffico organico e la predisposizione di un sistema di videosorveglianza funzionante nelle corsie preferenziali rimangono irrealizzate, contribuendo a un caos viario che penalizza tutti gli utenti della strada, tassisti e cittadini.

I sindacati ribadiscono l’urgenza di una revisione profonda del quadro normativo, che preveda meccanismi di controllo rigorosi per contrastare la concorrenza sleale e l’illegalità.

Si richiede una politica di pianificazione urbana più efficace, che tenga conto delle esigenze del trasporto pubblico e promuova la fluidità del traffico.

Nonostante lo sciopero, i sindacati garantiscono la copertura dei servizi essenziali, destinati alle persone con disabilità, alle donne in stato di gravidanza e ai collegamenti con le strutture sanitarie, in segno di responsabilità verso la comunità.
La questione della carenza di taxi, oggetto di dibattito pubblico, verrà affrontata con dati empirici, derivanti da un’analisi approfondita dell’impatto delle misure proposte.

L’ipotesi prevalente è che il problema non risieda nel numero di veicoli disponibili, quanto nella congestione del traffico, sintomo di un sistema di trasporto pubblico mal gestito e sovra-saturato.

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