A Trieste, città simbolo di un crocevia culturale e identitario, si radica una nuova iniziativa volta a ravvivare e diffondere i principi cardine del pensiero liberale: la Fondazione Einaudi inaugura una sede destinata a divenire un polo di riflessione e formazione.
L’apertura, annunciata dal segretario generale Andrea Cangini, ambisce a sviluppare, in tempi brevissimi, un’imponente scuola di liberalismo, un laboratorio intellettuale per le nuove generazioni.
La scelta di Trieste non è casuale.
La città, annidata tra l’influenza mitteleuropea e la ferma identità italiana, incarna l’essenza stessa del liberalismo: la capacità di accogliere e integrare differenti voci, culture e tradizioni, promuovendo il confronto costruttivo e la ricerca di sintesi.
Trieste, crogiolo di religioni, etnie e prospettive, rappresenta un modello di convivenza virtuosa, un esempio storico di come la diversità possa arricchire e rafforzare una comunità.
La nuova sede, situata in viale Miramare e ospitata dalla Società internazionale di divulgazione Manlio Cecovini, si inserisce in un contesto di solida tradizione culturale e si apre alla città con un’iniziativa coinvolgente.
Preceduta dallo spettacolo multidisciplinare “Il mio canto libero: l’eredità di Luigi Einaudi”, prodotto da Popsophia in collaborazione con la Fondazione Luigi Einaudi, l’inaugurazione ha visto la partecipazione di un pubblico giovane e attento.
“Il mio canto libero” è un progetto innovativo che, attraverso un linguaggio dinamico e accattivante, intende avvicinare i giovani ai concetti fondamentali della libertà e della responsabilità, pilastri del pensiero einaudiano.
Lo spettacolo, che fonde musica, filosofia e performance artistiche, attinge a un vasto repertorio di opere e artisti, dai Dialoghi di Platone alla riflessione distopica di “Divergent”, dai Queen alla potenza visionaria di “Arancia Meccanica”.
Le riflessioni filosofiche, sapientemente integrate da Lucrezia Ercoli, stimolano una riflessione profonda sul valore della libertà, una libertà che Einaudi ha contribuito a definire come principio fondante dell’ordine politico e sociale, a livello sia nazionale che internazionale.
Enrico Samer, consigliere di amministrazione della Fondazione Einaudi, ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa, auspicando che i giovani, soprattutto in un’epoca segnata da incertezze e sfide globali, manifestino una crescente curiosità e un genuino desiderio di comprendere i valori che sottendono una società libera e democratica.
La sfida, come ha evidenziato, consiste nell’individuare le modalità più efficaci per comunicare queste idee, rendendole accessibili e stimolanti per le nuove generazioni, capaci di costruire un futuro basato su principi di giustizia, libertà e solidarietà.
La sede triestina rappresenta quindi un punto di partenza cruciale per un rinnovato impegno nella diffusione del pensiero liberale, un invito a riscoprire l’eredità di Einaudi e a reimpostare il dialogo con il mondo contemporaneo.