Un sofisticato sistema di contraffazione di opere d’arte, un vero e proprio laboratorio clandestino, è stato smantellato dai Carabinieri della Compagnia di Comacchio (Ferrara), rivelando un inventario di circa cento opere riprodotte illegalmente.
L’operazione, condotta con il supporto del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Bologna, ha portato all’arresto di due individui, un uomo di 60 anni con precedenti specifici nel campo della contraffazione artistica e una donna di 30 anni, entrambi ora indagati per i reati di falsificazione di opere d’arte e associazione a delinquere finalizzata al commercio illegale.
Le opere contraffatte, che imitano fedelmente lo stile di artisti di rilievo come Renato Guttuso, Mimmo Rotella, Salvatore Mangione, Mario Schifano, Enrico Baj, Marco Lodola, Andy Warhol e Ugo Nespolo, erano presumibilmente destinate alla vendita online, un canale sempre più utilizzato per la distribuzione di opere false a un mercato globale.
L’indagine, ancora in corso, mira a ricostruire la filiera di distribuzione e a identificare eventuali complici coinvolti nella vendita delle opere contraffatte.
Il laboratorio, scoperto in un magazzino a Lido degli Estensi, si rivela un esempio di tecnologia applicata alla criminalità culturale.
Il processo di contraffazione, estremamente curato, prevedeva l’acquisizione di immagini digitali di opere d’arte dal web, seguita dalla riproduzione tramite stampanti laser a colori ad alta definizione.
La riproduzione era poi completata con l’applicazione di plastificazioni e la fabbricazione di certificati di autenticità falsi, sigillati con timbri a secco e inchiostro, per conferire alle opere contraffatte un’apparenza di legittimità.
L’accuratezza del processo, e la sofisticatezza degli strumenti utilizzati, testimoniano un elevato livello di professionalità e un’accurata pianificazione criminale.
Durante la perquisizione, i Carabinieri hanno rinvenuto, in possesso della donna, anche ingenti quantità di sostanze stupefacenti (crack, marijuana, hashish) e il necessario per il confezionamento e la pesatura, suggerendo un’attività illecita collegata alla contraffazione artistica, forse legata a un finanziamento o a un sistema di scambio.
L’operazione evidenzia la crescente minaccia rappresentata dalla contraffazione di opere d’arte nel panorama culturale contemporaneo, alimentata dalla domanda di opere d’arte a prezzi accessibili e resa più efficace dalle nuove tecnologie digitali.
Le opere sequestrate sono state catalogate e poste sotto custodia, in attesa di valutazioni per determinarne il valore stimato e per agevolare le indagini volte a risalire all’origine delle opere originali e a identificare i responsabili della filiera criminale.
L’episodio sottolinea l’importanza di una vigilanza costante e di una collaborazione sinergica tra le forze dell’ordine e gli esperti d’arte per proteggere il patrimonio culturale e combattere il mercato illegale delle opere d’arte.








