Vietata l’adozione di bambini russi da parte di cittadini provenienti da Paesi con riassegnazione del genere

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La Duma ha recentemente votato a favore di un disegno di legge che vieta l’adozione di bambini russi da parte dei cittadini provenienti da Paesi in cui è permessa la riassegnazione del genere. Questa proposta legislativa è stata presentata da un gruppo di parlamentari, con a capo il presidente della Camera bassa Vyacheslav Volodin, nel mese di luglio e ha ricevuto l’approvazione definitiva. Secondo quanto riportato dalla Tass, il testo prevede l’integrazione del codice di famiglia con clausole specifiche che stabiliscono che i genitori adottivi non possono essere cittadini di Stati in cui è consentito il cambio di sesso tramite interventi medici o farmaci.Il presidente della Duma ha sottolineato che questa iniziativa mira a tutelare i minori da potenziali rischi e pericoli legati alla questione della riassegnazione del genere. Ha evidenziato inoltre che esistono Paesi, come Italia, Austria, Estonia, Germania, Islanda, Lussemburgo, Malta, Norvegia, Slovenia e Svizzera, dove non vi sono limiti d’età per effettuare tale procedura. Al contrario, altri otto Paesi hanno stabilito un’età minima per consentire ai minori di intraprendere un cambiamento di genere.Questa decisione legislativa si inserisce in un contesto internazionale complesso e variegato riguardante le politiche relative alla riassegnazione del genere e pone l’accento sull’importanza di garantire la protezione e il benessere dei bambini coinvolti in processi adottivi internazionali.

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