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domenica 26 Ottobre 2025

Artigianato Ligure: Resilienza e Sfide tra Iscrizioni e Cessazioni

La Liguria consolida la traiettoria positiva del suo tessuto artigianale, un pilastro cruciale per l’economia regionale.
I dati Infocamere-Movimprese, analizzati dal centro studi di Confartigianato Liguria, delineano uno scenario di resilienza e dinamismo, con 42.904 imprese attive al terzo trimestre del 2025 – un aumento di 51 unità rispetto al trimestre precedente, corrispondente a un incremento dello 0,12%.
Un dato che, seppur modesto, si inserisce in un contesto nazionale caratterizzato da una crescita più ampia, con un aumento complessivo di 1.888 imprese artigiane su tutto il territorio italiano e un totale di 1.237.696 realtà operative, posizionando il Nord-Ovest, in tandem con la Lombardia, come area di maggiore vitalità.

Questo andamento riflette la capacità del settore artigianale ligure di adattarsi alle sfide del mercato e di capitalizzare le opportunità emergenti, un percorso sostenuto anche dalle politiche regionali e dalle misure di sostegno economico.
La ripresa imminente della cassa artigiana, in particolare, è vista come un acceleratore per la crescita, in grado di liberare ulteriore potenziale e stimolare l’innovazione.
Tuttavia, il quadro provinciale presenta luci e ombre.

Il presidente di Confartigianato Liguria, Giancarlo Grasso, sottolinea come le differenze territoriali siano specchio delle complesse dinamiche che gravano sul settore, pur confermando la tendenza positiva degli ultimi mesi.

Imperia e Genova si distinguono per un incremento significativo, mentre la Spezia e Savona registrano una lieve contrazione.

Imperia si afferma come motore trainante, con 37 nuove imprese che portano a 7.265 l’organico complessivo, un balzo del 0,51%.

La solida base di nuove aperture (134) contro le cessazioni (97) testimonia la fiducia degli imprenditori e la capacità attrattiva del territorio.

Genova, con il numero più consistente di imprese artigiane (22.244), evidenzia una crescita del 0,16%, frutto di 266 nuove iscrizioni e 231 cessazioni, consolidando il suo ruolo di fulcro economico regionale.

La Spezia, al contrario, accusa un lieve calo (-0,12%), con un saldo negativo di 6 imprese su 5.087 totali.
Questo dato, sebbene contenuto, riflette le difficoltà specifiche del territorio, come la concorrenza di settori più dinamici o la pressione fiscale.

Savona registra il decremento più marcato, con un saldo negativo di 15 imprese su 8.308 attive, segnando una diminuzione dello 0,18%.
L’analisi dettagliata delle iscrizioni (95) e delle cessazioni (110) suggerisce una necessità di interventi mirati per sostenere le imprese e favorire la creazione di nuove opportunità.

In sintesi, il settore artigianale ligure dimostra una notevole capacità di resilienza, nonostante le sfide economiche e territoriali.

Il futuro dipenderà dalla capacità di rafforzare i punti di forza, affrontare le criticità e capitalizzare le opportunità offerte dalle nuove tecnologie e dalla crescente domanda di prodotti e servizi di alta qualità, con un focus particolare sull’innovazione, la sostenibilità e la valorizzazione delle competenze artigianali come patrimonio culturale e motore di sviluppo economico.

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