14 novembre 2024 – 19:03
Durante i giorni 12 e 13 novembre, l’Assemblea della Repubblica del Kosovo a Pristina ha ospitato la 36a Assemblea regionale europea dell’Assemblea parlamentare della francofonia, mettendo in evidenza le cruciali sfide delle guerre ibride per la sicurezza e la democrazia.Il Consiglio della Valle d’Aosta è stato rappresentato dal vicepresidente Aurelio Marguerettaz e dai consiglieri Corrado Jordan e Pierluigi Marquis, membri della sezione valdostana dell’APF.Durante il dibattito, le sezioni presenti della Regione Europa hanno espresso solidarietà al popolo ucraino e condannato l’invasione russa – ha dichiarato il vicepresidente Aurelio Marguerettaz.Attraverso i commoventi racconti del professore kosovaro Nezir Kraki e del filosofo ucraino Yermolenko Volodymyr, abbiamo potuto percepire gli effetti devastanti della guerra, sia in Ucraina che in Kosovo. Le loro storie ci ricordano con forza che la difesa della libertà e dei valori democratici non può essere oggetto di compromessi superficiali, poiché quando i diritti di un popolo vengono sacrificati, è la nazione stessa a spegnersi. È essenziale che la Francofonia, come attore istituzionale, si impegni a difendere questi valori di democrazia e libertà non solo di fronte ai conflitti convenzionali ma anche contro le forme di aggressione ibrida come propaganda, disinformazione e predazione economica che mirano a destabilizzare le istituzioni degli Stati.Il consigliere Corrado Jordan aggiunge: “Per affrontare queste minacce dobbiamo sviluppare meccanismi di risposta per rafforzare la fiducia tra i servizi pubblici e tra i servizi stessi e la popolazione. È cruciale neutralizzare gli attacchi informatici che non solo hanno un potenziale distruttivo ma influenzano profondamente l’opinione pubblica attraverso la manipolazione delle informazioni”.Infine, il consigliere Pierluigi Marquis sottolinea l’importanza della trasparenza e della comunicazione di qualità: “La comunicazione trasparente e il coinvolgimento dei cittadini sono armi essenziali contro la disinformazione. Possono ridurre la vulnerabilità degli Stati contribuendo alla salvaguardia dei valori democratici e dei diritti umani”.
