16 novembre 2024 – 09:45
La tumultuosa mattinata raggiunge il suo apice. Il corteo studentesco si mette in movimento poco prima delle 10 da piazza XVIII dicembre, dirigendosi verso le strade del centro cittadino. Sin da subito i manifestanti mostrano il loro sdegno: Contro il governo bellicoso, i tagli e le riforme universitarie è lo slogan gridato da circa 500 giovani liceali. Accanto a loro ci sono Pro Pal e rappresentanti di Askatasuna. Anche se non sono gli stessi che avevano occupato le università la scorsa primavera, i motivi della loro protesta rimangono invariati: Condanniamo il coinvolgimento delle istituzioni scolastiche e universitarie nella macchina bellica e la loro complicità nel genocidio in Palestina. Davanti all’Ufficio Scolastico Regionale, in corso Vittorio Emanuele II, viene bruciata una figura simbolica del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. La tensione aumenta in piazza Castello quando davanti alla prefettura qualcuno fa esplodere un petardo e una quindicina di agenti rimangono intossicati da spray urticante durante gli scontri.I manifestanti irrompono poi nei locali di Burger King e McDonalds, dove rubano cibo e danneggiano l’ambiente. Alcuni di loro compiono il gesto delle tre dita a simboleggiare la resistenza, come avveniva nelle proteste degli anni Settanta. Le nostre istituzioni accademiche sono ormai succubi degli interessi privati e bellici. A due giorni dall’occupazione della Leonardo da parte dei collettivi studenteschi, l’attenzione degli studenti si concentra soprattutto sul conflitto israelo-palestinese.Queste motivazioni verranno ribadite domani nel corteo regionale organizzato dal coordinamento Torino per Gaza: Siamo tutti antisionisti, Intifada per la strada gridano attraverso il microfono mentre vengono agitate bandiere della Palestina tra i partecipanti al corteo. Con il grido Noi non vogliamo la guerra, gli studenti davanti a Palazzo Nuovo annunciano il prossimo appuntamento: lo sciopero del 29 novembre. Uniamoci tutti contro il crescente militarismo italiano.