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sabato 1 Novembre 2025

Usura a Corleone: Imprenditore in Carcere, Indagini in Corso

Nel cuore del territorio corleonese, un’operazione giudiziaria di notevole portata ha portato all’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di Giusto Sole, un imprenditore trentasette, sospettato di aver perpetrato atti di usura nei confronti di commercianti locali.
L’inchiesta, orchestrata dal nucleo operativo e radiomobile dei Carabinieri di Corleone e coordinata dal giudice per le indagini preliminari Gregorio Balsamo di Termini Imerese, trae origine da un’allarmante segnalazione proveniente dall’associazione Addiopizzo, rinomata per il suo impegno nella lotta contro l’estorsione e il racket, e da una denuncia specifica presentata dal proprietario di un’attività commerciale della stessa Corleone.

Le indagini, avviate tra giugno e luglio del 2025, hanno seguito un percorso metodico, intrecciando intercettazioni telefoniche, analisi dettagliate di movimenti bancari e la raccolta di testimonianze cruciali.
Questo complesso lavoro investigativo ha permesso di ricostruire una rete di richieste di denaro illecite, risalenti al periodo compreso tra il 2022 e il 2024, rivolte ad una vittima.

L’accusa nei confronti di Sole è grave: in cambio di prestiti di modesta entità, avrebbe imposto condizioni economicamente insostenibili e palesemente abusive, richiedendo tassi di interesse che superavano ampiamente il limite legale del 100%, esigendo il pagamento in contanti o tramite assegni.

Ma l’estorsione non si è limitata alla mera richiesta di denaro.

In alcuni casi, l’indagato avrebbe esercitato pressioni per acquisire beni a prezzi irrisori, forzando la vittima a cedergli proprietà immobiliari o attività commerciali a titolo gratuito, configurando così un quadro di coercizione economica e sfruttamento della vulnerabilità.

Questa condotta, caratterizzata da una spregiudicatezza e una pianificazione articolata, evidenzia una strategia volta a consolidare un potere economico illegale e a danneggiare irreparabilmente le attività commerciali locali.

In precedenza, nell’aprile del 2025, era già stato eseguito a carico dell’imprenditore un decreto di sequestro preventivo, che aveva bloccato somme di denaro e un appezzamento di terreno, presuntamente frutto dell’attività usuraia.

L’approfondimento delle indagini ha permesso di identificare un’ulteriore presunta vittima, ampliando il perimetro dell’inchiesta e suggerendo la potenziale esistenza di un sistema più ampio e strutturato.

Questa scoperta sottolinea l’importanza di un’azione giudiziaria proattiva e di un impegno costante nella tutela delle imprese locali, esposte alla pressione di dinamiche illegali che minano la stabilità economica e sociale del territorio.

L’operazione rappresenta un segnale forte nella lotta contro l’usura, un fenomeno che affligge da tempo la regione e che si alimenta spesso di relazioni di potere e di debolezze economiche.

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