Il progetto europeo Effective ha recentemente promosso un workshop cruciale nel cuore della Sardegna, a Cabras, con l’obiettivo primario di affinare la comprensione delle pressioni ambientali che gravano sulle aree protette, attraverso l’applicazione degli undici indicatori di Good Environmental Status (GES) definiti dalla Strategia per l’Ambiente Marino (MSFD) dell’Unione Europea.
L’iniziativa, sostenuta finanziariamente da Horizon Europe, rappresenta un ponte tra la ricerca scientifica avanzata, soluzioni ispirate alla natura e l’innovazione digitale, al fine di sviluppare strumenti di gestione ecosistemica di nuova generazione.
La traduzione di questi parametri globali in contesti locali richiede un’intima conoscenza del territorio e delle sue dinamiche, un aspetto che il progetto Effective intende promuovere attivamente.
L’approccio non si limita alla mera applicazione di standard predefiniti, ma mira a co-creare indicatori GES specifici per le due aree pilota sarde: l’Area Marina Protetta Penisola del Sinis – Isola di Mal di Ventre e il Parco dell’Arcipelago di La Maddalena.
Un elemento centrale del workshop è stata la valutazione, condotta da un team di esperti multidisciplinari, delle pressioni antropiche e naturali che impattano sugli ecosistemi protetti.
Questo processo di analisi non si limita a identificare le attività che esercitano un impatto diretto (come la pesca a strascico o l’inquinamento puntuale), ma estende la sua attenzione alle influenze indirette, ad esempio, le modifiche nell’uso del suolo a monte dei corsi d’acqua che sfociano negli ecosistemi marini, o gli effetti del cambiamento climatico sulla temperatura e la salinità delle acque.
Il progetto Effective non si limita all’analisi e alla diagnosi, ma si impegna attivamente nella creazione di un Sistema di Gestione basato sugli Ecosistemi (Ebms).
Questo sistema, in costante evoluzione, si basa su un ciclo virtuoso di monitoraggio, valutazione, adattamento e implementazione di misure di gestione.
L’obiettivo finale è di creare un “corridoio ecologico mediterraneo”, una rete interconnessa di habitat e biodiversità che favorisca la resilienza degli ecosistemi e la connettività tra le aree protette.
Il workshop, inaugurato e concluso con i saluti del sindaco di Cabras, Andrea Abis, ha visto una partecipazione significativa da parte della comunità scientifica sarda, con un contributo attivo da parte di docenti dell’Università di Sassari, ricercatori dell’International Marine Center e del CNR-IAS di Oristano.
La sinergia tra la ricerca accademica, gli enti di ricerca e le autorità locali, rappresentata dall’Area Marina Protetta del Sinis – Penisola del Sinis – Isola di Mal di Ventre, è considerata un fattore chiave per il successo del progetto e la sua capacità di generare soluzioni concrete e durature per la conservazione del patrimonio naturale sardo e mediterraneo.
L’iniziativa, inoltre, pone l’accento sulla necessità di un approccio integrato e partecipativo, che coinvolga tutte le parti interessate, dalla comunità scientifica ai pescatori, agli operatori turistici, per garantire la sostenibilità a lungo termine delle aree protette.







