28 novembre 2024 – 11:45
L’analisi della mobilità passiva e attiva dei pazienti in entrata e in uscita dal Piemonte rivela una situazione complessa e variegata, con dinamiche che differiscono da Asl ad Asl e da ospedale ad ospedale. Il report redatto da Daniele Valle evidenzia un saldo negativo complessivo per la regione, nonostante segnali di recupero. I dati del 2022 e 2023 mostrano un sistema sanitario piemontese generalmente debole, con un passivo di 8 milioni di euro, ma con variazioni significative a livello territoriale.La presenza di centri di eccellenza come gli Irccs rimane limitata principalmente a Candiolo, nonostante le potenzialità del Regina Margherita. Le questioni legate alle distanze e all’offerta sanitaria continuano a influenzare i flussi di mobilità dei pazienti. Le regioni del confine Est come Novara, Alessandria e Vco sono quelle che registrano il maggior numero di casi di mobilità passiva, rappresentando il 49% del totale.Le aziende sanitarie cuneesi si distinguono per numeri bassi e un saldo negativo in diminuzione, mentre Torino emerge come polo attrattivo grazie a strutture come Città della Salute e l’Asl cittadina. Gli investimenti nell’edilizia sanitaria, nelle tecnologie mediche e nella riduzione delle liste d’attesa sono cruciali per rendere il Piemonte sempre più competitivo nel settore sanitario.Il lavoro sul nuovo piano sociosanitario richiede un’attenzione particolare ai dati emersi dall’analisi della mobilità dei pazienti, così da fissare obiettivi chiari per le aziende sanitarie regionali. È fondamentale incentivare lo sviluppo di offerte specializzate che sappiano attrarre professionisti e pazienti verso le strutture piemontesi. In questo contesto, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale nel nuovo Cup e la collaborazione con gli Irccs possono contribuire a potenziare l’attrattività della regione nel settore sanitario.