La città di Napoli si raccoglie in un silenzio denso di rimpianto, pronta a celebrare i funerali di James Senese, figura imprescindibile del panorama musicale partenopeo e italiano.
La scomparsa dell’artista, avvenuta all’ospedale Cardarelli, ha lasciato un vuoto incolmabile nella cultura popolare, segnando la fine di un’epoca.
La cerimonia funebre, che si terrà giovedì 30 ottobre alle ore 12:00, non sarà un semplice rito di commiato, ma un vero e proprio omaggio a un uomo che ha saputo raccontare Napoli con la sua musica, con la sua voce graffiante e passionale, capace di parlare al cuore di tutti.
La scelta della parrocchia Santa Maria dell’Arco, situata in Piazza Madonna dell’Arco 8 a Miano, nel cuore del quartiere periferico dove Senese ha trascorso l’intera sua vita, non è casuale.
È un ritorno alle origini, un voler riaffermare l’importanza delle radici, della comunità che lo ha cresciuto e che ha nutrito la sua ispirazione artistica.
Miano, con le sue storie, le sue contraddizioni e la sua autenticità popolare, è stata la fucina del suo genio.
James Senese, più che un musicista, è stato un vero e proprio narratore di storie, un cronista del suo tempo, capace di cogliere l’essenza della Napoli popolare, con i suoi drammi, le sue gioie, le sue speranze.
I suoi arrangiamenti originali, la sua fusione di jazz, funky, blues e tradizioni napoletane, hanno creato un linguaggio musicale unico, immediatamente riconoscibile e profondamente innovativo.
La sua influenza si estende ben oltre i confini della musica, toccando il cinema, il teatro e la cultura contemporanea.
Ha collaborato con artisti di fama internazionale, portando il suono di Napoli nel mondo, senza mai dimenticare le sue origini.
La sua figura rappresenta un ponte tra diverse generazioni, tra la tradizione e la modernità, tra l’arte alta e l’arte popolare.
Il suo approccio alla musica, sempre aperto all’innovazione e all’incontro con altre culture, lo ha reso un artista universale, capace di parlare a un pubblico vastissimo.
La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile, ma la sua musica continuerà a vivere, a raccontare Napoli e a ispirare nuove generazioni di artisti.
I funerali, dunque, non saranno solo un addio, ma una celebrazione della sua vita, della sua arte e del suo inestimabile contributo alla cultura italiana.
Un’occasione per raccogliere il ricordo di un gigante, un uomo che ha saputo trasformare la vita quotidiana in poesia.







