Un tragico evento ha scosso la comunità lavorativa astigiana questa mattina, con un grave incidente sul lavoro verificatosi a Villanova d’Asti.
Un giovane operaio di 19 anni, impegnato in attività di copertura, ha subito una caduta da una notevole altezza, evidenziando, ancora una volta, le fragilità che affliggono il settore edile e sollevando interrogativi urgenti sulla sicurezza nei cantieri.
La Fillea, la federazione sindacale della Cgil che rappresenta i lavoratori dell’edilizia, ha prontamente espresso la propria preoccupazione e si è attivata per supportare il giovane e la sua famiglia.
L’accaduto giunge in un momento particolarmente delicato, a pochi giorni dalla conclusione di un’iniziativa dedicata alla sicurezza sul lavoro, rendendo ancora più amara la constatazione che, nonostante gli sforzi, il rischio infortuni rimane una realtà concreta.
La dinamica precisa dell’incidente è attualmente al vaglio delle autorità competenti, ma le prime ricostruzioni indicano una caduta da una quota di oltre sette metri.
Il lavoratore, di origine egiziana, era impiegato da un’azienda specializzata in bonifiche amianto, un’attività intrinsecamente complessa e potenzialmente pericolosa che richiede una preparazione specifica e un rigoroso rispetto delle procedure di sicurezza.
Fortunatamente, nonostante le gravi fratture multiple riportate, le sue condizioni non sono giudicate critiche e si trova attualmente ricoverato in ospedale ad Alessandria, soccorso tempestivamente dall’elisoccorso.
Questo episodio, purtroppo, si inserisce in un quadro più ampio di preoccupazione.
Fillea e Cgil, da anni, rilevano una correlazione sempre più evidente tra i gravi infortuni sul lavoro e la diffusione di subappalti, che spesso coinvolgono lavoratori migranti, esposti a condizioni di lavoro precarie e con una formazione inadeguata.
La questione non è solo quella della conformità alle normative, ma anche, e soprattutto, di una cultura della sicurezza diffusa e condivisa.
Per il sindacato, la chiave per affrontare questa problematica risiede in un approccio integrato che comprenda: una formazione continua e mirata, adattata alle specifiche esigenze dei lavoratori, anche attraverso l’utilizzo di mediatori culturali per superare barriere linguistiche e culturali; un rafforzamento dei controlli e dei poteri di vigilanza da parte degli organi competenti; e, non ultimo, una maggiore responsabilità da parte delle imprese, chiamate a garantire un ambiente di lavoro sicuro e salubre per tutti i propri dipendenti.
Fillea e Cgil di Asti si stringono con affetto al giovane lavoratore e alla sua famiglia, augurando una pronta e completa guarigione, e rinnovano il proprio impegno a promuovere una cultura della sicurezza che metta al centro la tutela della vita e della dignità di ogni lavoratore.
La tragedia odierna deve servire da monito per accelerare l’adozione di misure più efficaci e incisive per prevenire simili eventi e garantire a tutti il diritto a un lavoro sicuro e protetto.






