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domenica 2 Novembre 2025

Andria, paura e ricatti: indagine sconvolge il tessuto economico locale.

Un’ombra di intimidazione e ricatto si è abbattuta su Andria, rivelando un modus operandi premeditato e inquietante perpetrato a carico di figure apicali di aziende locali.
L’operazione, culminata con l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Oscar Davide Pesce, 36enne andriese, ha portato alla luce una campagna di minacce ed estorsioni che ha mirato a decine di imprenditori, principalmente operanti nei settori cruciali del commercio di prodotti ortofrutticoli e dei trasporti, pilastri dell’economia locale.
Le accuse contestate a Pesce delineano un quadro di soprusi che, secondo le indagini coordinate dalla DDA di Bari, si sarebbero protratti per un periodo compreso tra giugno e agosto di due anni fa.
L’imponente campagna intimidatoria, basata su una combinazione di comunicazioni minacciose via SMS, lettere e atti clamorosi, ha mirato a piegare le vittime al volere del presunto estorsore, sfruttando la sua presunta autorevolezza criminale.

La gravità della situazione è acuita dal silenzio, scelto da molte delle vittime.
La paura e la reticenza a denunciare, comprensibili in un contesto di simile intimidazione, hanno contribuito a creare un clima di omertà che ha alimentato l’azione criminale.
Solo un imprenditore ha avuto il coraggio di rompere questo muro, testimoniando le vessazioni subite e fornendo elementi cruciali per l’avvio delle indagini.

Il panorama delle intimidazioni si è ampliato con un atto di particolare gravità: l’esplosione di una bomba carta davanti al portone di una proprietà di un imprenditore del settore trasporti.

L’evento, destinato a seminare terrore, è stato accompagnato da un SMS intimidatorio, inviato da un telefono intestato a un cittadino straniero, rafforzando l’immagine di un disegno criminale complesso e pianificato.

Elemento particolarmente significativo nell’indagine è stata la scoperta, presso il centro meccanizzato postale di Modugno, di tre lettere spedite a imprenditori andriesi.
All’interno di queste missive, gli investigatori hanno rinvenuto cartucce calibro 7×65 e fogli manoscritti contenenti un esplicito invito a “mettersi in regola”, un chiaro riferimento all’obbligo di adempiere alle richieste estorsive.

La corrispondenza, unitamente ai successivi SMS di minaccia, presenta una perfetta coerenza, suggerendo un’organizzazione e una strategia ben definite.
L’operazione mette in luce la vulnerabilità delle comunità economiche di fronte a dinamiche criminali radicate, e sottolinea con forza come il coraggio di denunciare sia un atto non solo di difesa personale, ma un pilastro fondamentale per la salvaguardia del tessuto sociale ed economico di un territorio, contrastando efficacemente l’azione delle organizzazioni criminali e contribuendo a ripristinare un clima di sicurezza e fiducia.

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