07 dicembre 2024 – 18:45
La spesa media per la frequenza di una struttura privata, per coloro che affidano il proprio figlio a tempo pieno, si attesta sui 620 euro mensili. Tuttavia, giovedì scorso la Regione ha annunciato il piano Vesta, un fondo di 34 milioni di euro suddivisi in tre anni destinati alle famiglie con un Indicatore della Situazione Economica Equivalente inferiore ai 35-40 mila euro, sotto forma di voucher da mille euro ciascuno. Questi contributi copriranno le spese delle rette scolastiche per i bambini dai 0 ai 6 anni, i corsi di danza o psicomotricità e il servizio di babysitting a partire dal prossimo anno. Se la giunta regionale desidera effettivamente fare qualcosa di tangibile, potrebbe anche eliminare completamente le rette dei nidi per le famiglie meno abbienti, seguendo l’esempio di altre regioni che hanno già adottato questa misura. In Lombardia, ad esempio, chi presenta un Isee inferiore ai 20 mila euro è esentato dal pagamento dell’iscrizione alla scuola pubblica per i propri figli piccoli; mentre in Toscana gli sconti possono arrivare fino a 528 euro al mese. Al momento la nostra Regione si colloca al dodicesimo posto su venti per quanto riguarda la disponibilità di posti nella fascia d’età 0-2 anni: il Vco, Alessandria, Asti e Cuneo registrano percentuali inferiori al 29%, mentre Torino raggiunge il 38%. La situazione non è migliore nemmeno per quanto riguarda i pediatri: l’86,7% dei medici supera il limite massimo di 800 pazienti pediatrici e ha in media ben 1.281 bambini in carico.