L’inaugurazione del villaggio contadino di Coldiretti a Pescara ha segnato un momento significativo per l’agricoltura italiana, un’occasione di riflessione e programmazione che si protrarrà fino al 2 novembre.
Durante la cerimonia, il sottosegretario alle Politiche Agricole, Luigi D’Eramo, ha sottolineato l’importanza strategica dell’evento, focalizzandosi sulla crescita robusta che l’Abruzzo ha dimostrato nel settore primario.
Questa crescita, supportata da dati concreti, evidenzia come la regione rappresenti un motore di sviluppo per l’intero Paese.
Il governo, con un impegno tangibile, ha riconosciuto il ruolo cruciale dell’agricoltura, della zootecnia e della pesca, attraverso un approccio politico mirato a rafforzare il settore.
L’allocazione di ingenti risorse finanziarie – parliamo di 15 miliardi di euro complessivi – testimonia questa determinazione.
Particolarmente rilevanti sono gli investimenti specifici destinati a programmi come “Coltiva Italia”, con un miliardo di euro dedicato a progetti di modernizzazione e innovazione, e la “Carta Dedicata a Te”, un’iniziativa volta a sostenere un milione di famiglie attraverso vantaggi legati all’acquisto di prodotti agricoli italiani.
Questi interventi non sono meri sussidi, ma strumenti strategici per incentivare la competitività e la sostenibilità del settore.
La visione del sottosegretario si proietta verso un futuro agricolo prospero, fondato sulla valorizzazione inestimabile dei prodotti italiani.
La chiave di questo successo risiede nella capacità di trasformare le materie prime in eccellenze culinarie, capaci di conquistare i mercati globali.
L’accento è posto sulla necessità di un approccio olistico, che integri certificazioni rigorose, tracciabilità completa e una comunicazione efficace che esalti le qualità uniche dei prodotti agroalimentari italiani.
Non si tratta solo di produrre cibo, ma di raccontare una storia di tradizione, passione e qualità, capace di generare valore aggiunto e di rafforzare l’immagine dell’Italia nel mondo.
L’iniziativa sottolinea la necessità di un cambiamento di paradigma, passando da una visione puramente quantitativa a una focalizzata sulla qualità, l’innovazione e la sostenibilità.
Si tratta di costruire un sistema agricolo resiliente, capace di affrontare le sfide del cambiamento climatico, della globalizzazione e delle crescenti richieste dei consumatori, sempre più attenti alla provenienza e all’impatto ambientale dei prodotti che acquistano.
L’Abruzzo, con la sua tradizione agricola secolare e il suo spirito imprenditoriale, si conferma un laboratorio di idee e di soluzioni per il futuro dell’agricoltura italiana.






