Potere Digitale, Guerra e Democrazia: Riflessioni con Dario Guarascio

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Il Forum Democratico “Tullio Lembo” di Ivrea, in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma, propone un’analisi incisiva e attuale con l’economista Dario Guarascio, autore di “Il complesso militare digitale”.

L’evento, in programma il 31 ottobre in collegamento Zoom, affronta un tema cruciale per il futuro della democrazia: l’intreccio pericoloso tra potere economico digitale, interessi militari e l’erosione delle libertà individuali.

L’ottimismo diffuso negli anni Novanta, quando l’avvento di Internet sembrava preludere a un’era di conoscenza illimitata e prosperità globale, si è rivelato un’illusione.
La promessa di un mondo interconnesso, capace di attenuare le tensioni geopolitiche, si è trasformata in una realtà caratterizzata da concentrazioni di potere senza precedenti, disuguaglianze crescenti e una pericolosa escalation di conflitti regionali, con il rischio concreto di una guerra su scala globale.
Il cuore del problema risiede nell’emergere di un “complesso militare-digitale”, un’alleanza insidiosa e pervasiva tra le potenti aziende tecnologiche – le cosiddette Big Tech – e le strutture militari degli Stati Uniti e, sempre più, di altri paesi.

Questa simbiosi non è accidentale, ma il risultato di un processo storico complesso che vede le tecnologie digitali, originariamente sviluppate con finalità civili, progressivamente militarizzate e utilizzate per scopi di sorveglianza, controllo e, potenzialmente, di conflitto.
Le aziende come Google, Amazon, Facebook (Meta) e Microsoft, con capitalizzazioni di mercato che superano il Prodotto Interno Lordo dell’Unione Europea, non sono semplici entità economiche, ma veri e propri attori geopolitici, capaci di influenzare le dinamiche di potere a livello globale.
La competizione con colossi cinesi come Alibaba, Baidu e Tencent esacerba ulteriormente questa dinamica, creando un contesto di rivalità tecnologica che alimenta le tensioni internazionali.

L’accumulo di dati personali, la capacità di manipolare l’informazione e l’utilizzo di algoritmi sofisticati conferiscono a queste aziende un potere immenso, non solo in ambito economico, ma anche politico e sociale.
La loro influenza sulla sfera pubblica, la loro capacità di modellare l’opinione pubblica e di condizionare i processi democratici rappresentano una sfida inedita per le istituzioni e per la stessa sopravvivenza delle libertà individuali.

La dipendenza tecnologica da queste piattaforme, lungi dall’essere un mero inconveniente, costituisce un fattore di vulnerabilità strategica per i paesi democratici, rendendoli dipendenti da un sistema di potere controllato da entità private con interessi spesso divergenti da quelli del bene comune.
L’evento con Dario Guarascio si pone quindi l’obiettivo di stimolare una riflessione critica su questo scenario, proponendo una visione alternativa che promuova la democratizzazione delle tecnologie digitali.

Ciò implica non solo la necessità di regolamentare l’azione delle Big Tech, ma anche di sviluppare modelli di innovazione open-source, decentralizzati e partecipativi, capaci di restituire il controllo delle tecnologie digitali alla collettività.

La sfida è quella di costruire un futuro in cui la tecnologia sia al servizio dell’umanità, e non viceversa, preservando i valori democratici e garantendo la libertà di pensiero e di espressione.

La riconquista della sovranità digitale non è un optional, ma un imperativo per la difesa della democrazia nel XXI secolo.