13 dicembre 2024 – 09:14
Il panorama delle apparecchiature sanitarie in Italia è variegato e articolato, con una distribuzione che riflette le differenze regionali. L’analisi dei dati evidenzia che il 34% delle apparecchiature ha un’età inferiore o pari a 5 anni, mentre il 29% si colloca nella fascia tra i 5 e i 10 anni, e il restante 37% supera i 10 anni di attività. Le Tac risultano essere le più diffuse, con una presenza di 37,3 unità per milione di abitanti, seguite dai mammografi (35,2 per milione) e dalle Risonanze Magnetiche Nucleari (32,9 per milione). Le regioni più fornite di dispositivi sono la Lombardia, il Lazio e la Campania, che concentrano il maggior numero di strumentazioni mediche. Interessante notare che la maggioranza delle apparecchiature è allocata nelle strutture sanitarie pubbliche (51%), mentre il restante si trova in strutture private accreditate (44%) e non accreditate (6%). Questo dato suggerisce una maggiore presenza di tecnologie avanzate nel settore pubblico rispetto a quello privato.L’obiettivo della ricerca condotta dall’Agenas insieme alle Società scientifiche di settore e al Ministero della Salute è quello di monitorare costantemente l’evoluzione tecnologica delle grandi apparecchiature presenti sul territorio nazionale. Si cerca quindi di garantire un livello uniforme di accesso alle tecnologie sanitarie più avanzate in tutte le regioni italiane.A livello europeo, l’Italia si posiziona bene con un numero simile di Tac e Risonanze Magnetiche Nucleari rispetto alla Germania, superando Paesi come Spagna e Francia. Le differenze regionali sono evidenti anche in termini quantitativi: dalla ricca dotazione della Lombardia alla limitata presenza in Valle d’Aosta. Questa analisi dettagliata fornisce uno spaccato preciso della situazione delle grandi apparecchiature sanitarie nel nostro Paese, evidenziando sia punti di forza che possibili aree di miglioramento per garantire un servizio sanitario sempre all’avanguardia.