Il 6 novembre alle ore 17, le Gallerie d’Italia di Torino offriranno una finestra inedita sul lavoro di Cristina Cattaneo, figura emblematica nel campo della medicina legale e direttrice del Labanof, il Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense dell’Università Statale di Milano.
L’evento, parte integrante del secondo capitolo del progetto triennale “Ti Vorrei Dire” dell’Istituto Europeo di Design (IED), presenta il documentario “Pure Unknown – Sconosciuti Puri” (2023), un’opera che trascende la mera cronaca per addentrarsi in territori complessi di etica, scienza e profonda umanità.
Il film non si limita a documentare le indagini forensi, ma si configura come un viaggio introspettivo nel mondo di coloro che la società tende a rendere invisibili: persone ai margini, spesso prive di identità definita – individui senza dimora, giovani scomparsi, migranti – che Cattaneo, con un atto di profonda compassione, definisce “Sconosciuti Puri”.
L’operazione restituisce dignità e voce a vite spezzate, offrendo al pubblico la possibilità di confrontarsi con la fragilità umana e la precarietà dell’esistenza.
“Pure Unknown” solleva interrogativi fondamentali sul ruolo della scienza nel processo di giustizia, sulla responsabilità civile di fronte alla sofferenza e sulla necessità di un’attenzione costante verso chi non ha voce.
La proiezione sarà arricchita da un dialogo con i registi Valentina Cicogna e Mattia Colombo, e con il direttore della fotografia Jacopo Loiodice, che condivideranno con il pubblico le scelte artistiche e le sfide etiche che hanno guidato la realizzazione del documentario.
Si discuterà dell’importanza del linguaggio visivo come strumento per sensibilizzare, stimolare la riflessione e promuovere un cambiamento sociale.
Il progetto “Ti Vorrei Dire”, frutto di una collaborazione tra IED e Gallerie d’Italia Intesa Sanpaolo, si propone di creare un ponte tra la ricerca accademica e la pratica creativa.
Quest’anno, il progetto coinvolge gli studenti dei corsi di Fotografia IED di Milano, Roma e Torino, e del corso di Design della Comunicazione Visiva di Firenze.
Dopo l’esplorazione introspettiva dei desideri e dei sogni della generazione più giovane, offerta nel precedente capitolo “The Dreamers”, il nuovo percorso si apre sull’esterno, invitando i giovani creativi a interrogarsi sul potere trasformativo dell’immagine.
L’obiettivo non è quello di creare propaganda, bensì di sviluppare un approccio consapevole alla creazione visiva, orientato all’attenzione verso l’altro e alla responsabilità di chi racconta, scegliendo con cura a chi dare voce e quali storie portare alla luce.
Si tratta di un invito a concepire l’immagine come un atto politico, non nel senso di ideologia, ma come un gesto di empatia e di impegno civile.







