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mercoledì 5 Novembre 2025

Teatro a Herakleia: scoperta rivoluzionaria nel Parco Archeologico

Nel cuore pulsante del Parco Archeologico di Herakleia, incastonato nel paesaggio materano, emerge un nuovo tassello fondamentale per ricostruire la storia di una delle città più significative della Magna Grecia.

Le indagini condotte sul pendio meridionale della Collina del Barone hanno portato alla luce i resti di una struttura di notevoli dimensioni, caratterizzata da una pianta semicircolare che suggerisce inequivocabilmente la presenza di un teatro.

Questa scoperta, resa possibile da una combinazione di tecniche all’avanguardia – prospezioni aeree, droni e sofisticate indagini geofisiche orchestrate dall’Università della Basilicata – promette di rivoluzionare la nostra comprensione dell’insediamento.
La ricerca archeologica, sostenuta generosamente da risorse derivanti dai Musei Nazionali di Matera e dalla Direzione Generale Musei del Ministero della Cultura, ha permesso di superare le prime fasi di analisi non invasiva e di pianificare una campagna di scavo che si appresta a iniziare a novembre.

L’impegno del Ministero, sotto la direzione scientifica di Carmelo Colelli, non si limita all’identificazione del teatro, ma si estende alla ricostruzione dell’intera organizzazione urbana di Herakleia, città fondata nel 433 a.

C.

e che ricoprì un ruolo cruciale come sede della Lega Italiota, un’alleanza politica e militare di notevole importanza nel mondo greco antico.

L’importanza di questa scoperta trascende il mero ritrovamento di un edificio pubblico.
Herakleia, infatti, rappresenta un nodo cruciale per comprendere le dinamiche socio-politiche e culturali che caratterizzarono la Magna Grecia.
Il teatro, come fulcro della vita comunitaria, riflette i valori, le credenze e le aspirazioni della popolazione che la abitava.
Analizzare la sua architettura, la sua posizione all’interno dell’ambito urbano e i manufatti rinvenuti al suo interno, offrirà preziose informazioni sull’evoluzione dell’insediamento nel corso dei secoli.

La Direzione Generale Musei, guidata da Massimo Osanna, ha evidenziato come questa campagna di indagini a Policoro si inserisca perfettamente nella più ampia strategia ministeriale volta a potenziare la ricerca e la valorizzazione del patrimonio culturale nazionale.

Si tratta di un investimento strategico che mira a rafforzare il ruolo dei musei e dei parchi archeologici come centri di ricerca scientifica, di divulgazione culturale e di sviluppo turistico sostenibile.

L’auspicio è che questa nuova campagna di scavi possa non solo portare alla luce nuove vestigia del passato, ma anche stimolare l’interesse del pubblico e contribuire alla diffusione della conoscenza della storia e della cultura della Magna Grecia, un patrimonio inestimabile per l’Italia e per il mondo.

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