Il Piemonte, custode di un patrimonio gastronomico e paesaggistico inestimabile, incarna una profonda simbiosi tra cultura, territorio e biodiversità, espressa pienamente nel tartufo bianco d’Alba.
Riconoscendo l’importanza strategica di questa risorsa, la Regione ha implementato il progetto “Tuber Next Gen 2025”, un’iniziativa lungimirante che integra la pianificazione territoriale, la gestione forestale e la valorizzazione del paesaggio rurale in un’unica visione olistica.
Tuber Next Gen 2025 non è una semplice operazione di tutela, ma un vero e proprio atto di riqualificazione del territorio, volto a preservare l’identità piemontese e a garantire un futuro sostenibile per le comunità locali.
Il progetto si articola in un ciclo di incontri formativi, previsti nelle province storicamente vocate alla produzione del tartufo – Alba, Asti, Alessandria e Torino – per favorire lo scambio di conoscenze e la condivisione di buone pratiche tra amministrazioni, tecnici e operatori del settore.
Un pilastro fondamentale di Tuber Next Gen è rappresentato dalle nuove Carte di Attitudine, elaborate dall’Ipla (Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente).
Queste carte, frutto di un’analisi approfondita e innovativa, individuano con precisione le aree più idonee alla produzione di tartufo bianco, estendendo la superficie censita a ben 333.000 ettari, con un incremento significativo rispetto alle precedenti valutazioni.
La mappatura ha portato all’identificazione di 441 Comuni vocati, ampliando il numero di aree riconosciute grazie a una più accurata metodologia di valutazione.
L’analisi rivela che gli ecosistemi più favorevoli alla crescita del tartufo sono i querceti, i saliceti e i pioppeti, ma anche i filari, le siepi e le formazioni arboree lineari, elementi intrinseci al paesaggio agricolo piemontese.
Nonostante la progressiva riduzione dell’areale produttivo naturale, dovuta all’urbanizzazione e all’espansione di colture intensive, il progetto sottolinea il potenziale di recupero e di incremento della produttività e della qualità attraverso una gestione oculata e sostenibile dei suoli.
Questa gestione deve mirare alla conservazione della biodiversità, alla promozione della rigenerazione naturale e all’adozione di pratiche agricole compatibili con la tutela del tartufo.
Come evidenziato dal governatore Alberto Cirio e dall’assessore Marco Gallo, il tartufo non è soltanto un prodotto di eccellenza gastronomica, ma un elemento fondamentale della storia e dell’identità piemontese.
La sua conservazione è indissolubilmente legata alla salvaguardia del paesaggio e alla gestione responsabile delle risorse forestali e agricole.
Tuber Next Gen 2025 si pone quindi come un modello di governance integrata, che unisce competenze, strumenti e strategie, coinvolgendo attivamente Comuni, tecnici ed operatori per trasformare la tutela del patrimonio in una responsabilità collettiva.
Il progetto rappresenta un investimento strategico per il futuro, volto a costruire un territorio più resiliente, capace di conciliare sviluppo economico, tutela ambientale e valorizzazione culturale, consegnando alle prossime generazioni un’eredità preziosa.





