La stagione da Camera dell’Accademia Filarmonica Romana si dispiega il 6 novembre al Teatro Argentina con un concerto che si preannuncia come un ponte tra epoche e linguaggi musicali: un omaggio al cinquecentenario dalla nascita di Giovanni Pierluigi da Palestrina, celebrato attraverso la reinterpretazione del *Cantico dei Cantici*, capolavoro che dialoga in modo stimolante con le nuove creazioni di Francesco Leineri.
A guidare l’Ensemble De labyrintho, formazione di spicco nel panorama del canto rinascimentale, sarà il direttore Walter Testolin, affiancato dal virtuosismo di Samuele Telari alla fisarmonica, dalla profondità espressiva di Elide Sulsenti al violoncello e dall’apporto innovativo di Leineri alle percussioni ed elettronica.
Il *Cantico dei Cantici*, testo biblico di ineguagliabile bellezza, è universalmente riconosciuto come un’esaltazione dell’amore in tutte le sue sfaccettature, un’intensa poesia che trascende i confini del sacro e del profano, della spiritualità e della sensualità.
Palestrina, con la sua opera del 1584, il Quarto Libro dei Mottetti, ne coglie l’essenza, elevandola a un’esperienza musicale di straordinaria potenza.
La scelta di questo testo non è casuale; riflette la volontà del compositore di esplorare territori compositivi inediti, creando un ibrido affascinante tra la solennità del mottetto sacro e la vivacità espressiva del madrigale profano, attraverso una complessa architettura sonora che sviluppa temi e variazioni in un tessuto musicale ricco di sfumature.
Il concerto inaugurale dell’Accademia Filarmonica Romana, però, non si limita a una mera riproposizione del passato.
L’istituzione guarda al futuro, invitando Francesco Leineri a creare opere originali, inedite, che si intrecciano con i mottetti di Palestrina, creando un dialogo intergenerazionale.
Nato nel 1990, Leineri incarna la figura del musicista contemporaneo, versatile e aperto a contaminazioni, capace di unire tradizione e innovazione.
Il suo linguaggio compositivo, caratterizzato da un’eclettismo controllato, attinge a diverse fonti, dalla musica colta contemporanea alla tradizione popolare, dal jazz alla musica elettronica, e si manifesta in performance multidisciplinari che sfidano i confini della forma musicale tradizionale.
La sua partecipazione al RomaEuropa Festival nel 2021 ha sancito il suo arrivo sulla scena musicale internazionale, e le sue collaborazioni spaziano in un ventaglio di generi, confermando la sua capacità di reinterpretare il patrimonio musicale in chiave moderna, aprendo nuove prospettive interpretative e ampliando il concetto stesso di performance musicale.
Il suo intervento nel concerto rappresenta dunque un atto di coraggio artistico, un tentativo di reinterpretare la sacralità palestriniana attraverso le lenti del presente, in un’esperienza sonora che promette di essere profondamente suggestiva e stimolante.







