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venerdì 14 Novembre 2025

Boccaccio, cittadino e intellettuale: Firenze a Palazzo Vecchio

un mondo.

Un’immersione nella Firenze del Trecento: Palazzo Vecchio ospita, dal 6 novembre 2026 al 6 gennaio 2026, la mostra “Boccaccio, Cittadino e Intellettuale: Ritratti Pubblici di un Autore”.
L’esposizione, curata da Lorenzo Tanzini con il coordinamento scientifico di Carlo Francini e Valentina Zucchi, offre una prospettiva inedita sulla figura di Giovanni Boccaccio, celebrando il 650° anniversario della sua scomparsa, allontanandosi dall’immagine del solo autore del Decameron per rivelare un uomo profondamente coinvolto nella vita politica e sociale della sua epoca.
La mostra, collocata nella suggestiva Sala dei Gigli, si propone di ricostruire il ruolo attivo di Boccaccio all’interno delle dinamiche fiorentine, esplorando i molteplici incarichi che ricoprì, dalle missioni diplomatiche alle responsabilità amministrative, fino all’impegno civico.
Attraverso un percorso espositivo composto da documenti originali, manoscritti preziosi, corrispondenza ufficiale e testimonianze iconografiche, i visitatori potranno comprendere meglio il contesto storico e culturale che ha plasmato l’opera di Boccaccio.

Tra i reperti esposti spiccano documenti fiscali che attestano l’appartenenza di Boccaccio alla parrocchia di Santa Felicita, rivelando dettagli intimi sulla vita quotidiana del personaggio; l’atto di acquisto di Prato da parte di Firenze, in cui il suo ruolo di testimone per il Comune emerge con chiarezza; e la documentazione relativa alla delicata missione diplomatica presso i duchi tedeschi, un compito che lo mise a stretto contatto con le potenti famiglie del Nord.

Un’estensione significativa della mostra si sviluppa all’Archivio di Stato, dove saranno visibili due importanti testimonianze: le “borse dei quartieri”, contenitori che conservavano le cedole nominative dei cittadini ammissibili per le cariche pubbliche, un simbolo della democrazia fiorentina; e la provvisione deliberata dal governo cittadino per il riposo solenne delle spoglie di figure chiave come il giurista Accursio e il sommo poeta Dante, un gesto di riconoscimento del valore intellettuale che animava Firenze.
La mostra non si limita a una mera esposizione di reperti, ma intende stimolare una riflessione più ampia sul rapporto tra intellettuale, potere e società nel Basso Medioevo.

Attraverso la ricostruzione del profilo politico e civile di Boccaccio, l’esposizione mira a restituire la complessità di un autore che, al di là della sua opera letteraria, fu un testimone attivo e un protagonista del suo tempo, contribuendo in modo significativo alla costruzione dell’identità fiorentina e italiana.

L’iniziativa si pone come un’occasione unica per riappropiarsi di una figura imprescindibile della cultura occidentale, riscoprendone le radici storiche e il significato profondo nel contesto della sua epoca.

Un tributo non solo a un genio letterario, ma a un uomo impegnato, un cittadino consapevole e un intellettuale a servizio della sua comunità.

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