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sabato 8 Novembre 2025

Custodia in carcere per l’indagato nell’omicidio stradale di Torre del Greco.

Il dramma che ha scosso Torre del Greco si è concretizzato in una decisione cautelare: il giudice per le indagini preliminari (GIP) Riccardo Sena ha convalidato l’arresto e disposto la custodia in carcere per il giovane ventottenne indagato per l’omicidio stradale che ha causato la morte dell’agente di polizia Aniello Scarpati.
L’incidente, avvenuto nella notte tra sabato e domenica, ha visto un potente SUV impattare violentemente contro una pattuglia della Polizia di Stato, spegnendo per sempre la vita del poliziotto.

Durante l’interrogatorio, il giovane, assistito dal suo avvocato Domenico Dello Iacono, ha manifestato profondo dolore e rammarico, commuovendosi ripetutamente.
La difesa ha sottolineato la devastazione provata dal giovane e dalla sua famiglia, evidenziando la condivisione di un sentimento di perdita ancora più acuta, data la comune fede evangelista del giovane e della vittima.
Un elemento che sottolinea la complessità emotiva e morale che permea la vicenda.
Il giovane ha ammesso di aver consumato alcolici in un bar, specificando di aver ingerito due whisky, ma ha negato l’assunzione di sostanze stupefacenti quella sera, pur ammettendo un consumo di cocaina risalente a quindici giorni prima.

Tale confessione, seppur parziale, introduce un elemento di incertezza e necessita di ulteriori accertamenti da parte della Procura.

Il pubblico ministero Alessandra Riccio ha motivato la richiesta di custodia cautelare con la necessità di prevenire la reiterazione del reato.

La Procura, infatti, contesta al giovane l’accusa di omicidio stradale aggravato, sostenendo che potrebbe manifestare una pericolosità sociale tale da giustificare la detenzione in carcere, a Poggioreale.
Questa richiesta di cautela riflette una valutazione prudente e si basa sulla gravità del gesto e sulla presunta propensione al comportamento delittuoso.

L’incidente solleva interrogativi non solo sulla responsabilità individuale del giovane, ma anche su temi più ampi come la sicurezza stradale, l’abuso di alcol e sostanze stupefacenti e l’efficacia delle misure di prevenzione.

Il caso, immerso in un contesto di profondo dolore e di ricerca di giustizia, rappresenta un monito severo per l’intera comunità e pone l’accento sulla necessità di una riflessione collettiva e di un impegno concreto per la sicurezza e il rispetto della legge.

La vicenda sottolinea, inoltre, la fragilità della vita e l’importanza di una cultura della responsabilità che coinvolga tutti i cittadini.

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