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sabato 8 Novembre 2025

Paganini: Angelo o Demone. Un’indagine tra mito e realtà.

L’eco della leggenda che avvolge Niccolò Paganini, l’ombra di un patto segreto con forze oscure, ha sollevato un’indagine inaspettata.
Il Ministero della Possessione Diabolica, un’istituzione di cui si sussurrava l’esistenza, ufficialmente nega l’esistenza di qualsiasi pratica relativa al celebre violinista genovese.
Questa assenza di documentazione, più che una conferma, ha scatenato una missione: inviare un corpo di ispettori, emissari di una realtà parallela, per osservare di persona l’artista durante le sue esibizioni e discernere la verità che si cela dietro il mito.

L’idea, un’inedita commistione di sacro e profano, è il cuore pulsante del libro a fumetti “Paganini: Angelo o Demone”, opera del talentuoso disegnatore Enzo Marciante, pubblicato dalla Sagep.
La presentazione, avvenuta a Palazzo Tursi a Genova, con l’intervento dell’assessore comunale alla Cultura, Giacomo Montanari, ha segnato l’inizio di un progetto ambizioso del Comune.

Quest’iniziativa mira a celebrare il patrimonio culturale genovese attraverso una serie di volumi dedicati alle figure più emblematiche della sua storia.

Il libro di Marciante, pur ispirandosi alla biografia di Paganini, si eleva ben al di là della semplice biografia.

È un viaggio nel tempo, un affresco vivace della Genova del XIX secolo, filtrato attraverso la lente deformante della fantasia e dell’umorismo.
L’autore, consapevole dell’importanza di creare un’esperienza immersiva, ha deliberatamente evitato la narrazione cronologica della carriera del violinista, tralasciando quasi completamente la sua leggendaria tournée europea.
Allo stesso modo, i disegni si discostano dalla fedele riproduzione delle sembianze dei personaggi, privilegiando invece una ricostruzione suggestiva e dettagliata dell’ambiente.
Le strade di via Garibaldi, la pittoresca bellezza di Boccadasse, gli scorci inaspettati dei palazzi storici: ogni angolo di Genova viene restituito con una precisione quasi ossessiva, offrendo al lettore una chiave d’accesso a un’epoca perduta.
La narrazione si rivela un sapiente intreccio di veridicità storica e invenzione, un gioco di specchi che riflette la complessità dell’uomo Paganini, figura enigmatica e controversa.
L’autore, con un tocco di irriverenza, si addentra nei meandri della sua anima, esplorando i suoi demoni interiori e le sue passioni sfrenate.

Il finale, una colpo di scena inaspettato, conferma la natura paradossale dell’opera.
Marciante, rifiutando di condannare l’anima di Paganini all’eterna dannazione, immagina una sorprendente discesa dal Paradiso agli Inferi.
Una delegazione celeste, a bordo di un ascensore divino, si presenta alle porte del regno di Pluto, reclamando il diritto di redenzione per il violinista.

Paganini, fedele alla sua reputazione di figura ambigua e misteriosa, non rinnega il suo passato, ma promette ai suoi diavoli un ritorno, suggellando un patto eterno tra il bene e il male.

Un finale che, più che una conclusione, è un invito a riflettere sulla natura della leggenda, sulla forza del mito e sulla perenne lotta tra luce e oscurità.

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