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domenica 9 Novembre 2025

#ioleggoperché: Giovani, Libri e Social, un Dialogo a Roma

La decima edizione di #ioleggoperché ha acceso i riflettori su un ecosistema culturale in continua evoluzione, celebrando un decennio di passione per la lettura e di impegno sociale.

L’evento, tenutosi nella suggestiva cornice della Galleria Alberto Sordi a Roma, ha visto protagonista un dialogo vibrante tra la scrittrice Roberta Recchia, il rapper Kento (Francesco Carlo) e un pubblico giovane, attento e profondamente consapevole del proprio ruolo nel panorama letterario contemporaneo.
Un momento particolarmente significativo si è sviluppato durante l’intervista, quando i ragazzi presenti hanno spontaneamente condiviso le loro ultime scoperte letterarie, rivelando un panorama di interessi e sensibilità che riflette le sfide e le complessità del presente.

L’emergere di un dibattito intorno al fenomeno BookTok ha svelato una corrente di pensiero articolata: da un lato, la percezione, a volte, di un giudizio nei confronti di un mezzo che facilita l’accesso ai libri e promuove la creatività; dall’altro, una chiara identificazione con la piattaforma stessa, testimoniata dall’affermazione convinta: “Siamo tutti BookToker!”.

Le scelte di lettura di questa generazione emergono come uno specchio fedele delle loro preoccupazioni e delle loro aspirazioni.

I romanzi che trovano risonanza tra i giovani lettori non si limitano a offrire puro intrattenimento, ma affrontano tematiche cruciali come i disturbi del comportamento alimentare, il peso dei sensi di colpa, la violenza sulle donne, le dinamiche tossiche nelle relazioni e le esperienze dell’amore Lgbtq+.
Un catalogo di argomenti che tradisce un’urgenza di comprendere e di elaborare le esperienze individuali e collettive.
La conversazione ha poi lasciato spazio a riflessioni più intime, con Kento che ha condiviso un aneddoto toccante sulle sue prime esperienze di lettura.
La passione per i fumetti di Ape Maia, nata in tenera età, si è rivelata un catalizzatore per l’apprendimento della lettura, trasformando una semplice curiosità in un desiderio di autonomia intellettuale.
Questa esperienza giovanile si è poi intrecciata con il suo attuale lavoro con i detenuti, creando un ponte inaspettato tra il mondo dell’infanzia e le complessità della realtà carceraria.
Roberta Recchia, a sua volta, ha confessato come la lettura fosse stata per lei un rifugio, una via di fuga e un’inesauribile fonte di scoperta.

“Leggere mi ha aperto mille strade,” ha affermato, sottolineando il potere trasformativo della lettura per la crescita personale e l’ampliamento degli orizzonti.
Questa passione, matura, si è poi evoluta in una lettura più critica, quasi professionale, paragonabile all’occhio esperto di una sarta che analizza la fattura di un abito.

Un passaggio dalla fruizione emotiva all’analisi consapevole, tipico di chi intraprende il percorso della scrittura.
L’evento #ioleggoperché, dunque, si è rivelato non solo una celebrazione del libro, ma anche un’occasione per esplorare le nuove dinamiche del rapporto tra giovani, letteratura e social media, mettendo in luce come la lettura continui ad essere un potente strumento di crescita, consapevolezza e connessione umana.

Un continuo processo di scoperta, che trascende le generazioni e le piattaforme, alimentando un desiderio inestinguibile di storie e di significato.

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