La stagione di Ivan Juric sulla panchina dell’Atalanta si conclude prematuramente.
La società bergamasca, con una comunicazione ufficiale diffusa tramite i canali istituzionali, ha sancito l’interruzione del rapporto con il tecnico croato e con l’intero team che lo affiancava.
L’esonero, una decisione apparentemente inattesa, giunge a seguito di una serie di risultati negativi che hanno eroso la fiducia e proiettato la squadra in una spirale di incertezze.
Le due recenti sconfitte consecutive, subite prima in trasferta contro l’Udinese e poi in casa contro il Sassuolo, hanno rappresentato il punto di non ritorno.
Al di là dell’importanza specifica di questi due match, la decisione dell’Atalanta riflette una preoccupazione più ampia relativa alla direzione strategica della squadra e alla sua capacità di mantenere il ritmo serrato che l’aveva caratterizzata nelle stagioni precedenti.
L’addio, che coinvolge anche i collaboratori più stretti di Juric – Matteo Paro (preparatore atletico), Miguel Veloso (vice allenatore), Paolo Barbero (allenatore dei portieri), Stjepan Ostojić (collaboratore tecnico) e Michele Orecchio (analista video) – sottolinea l’intenzione della società di operare una riorganizzazione più ampia, che vada oltre la mera sostituzione dell’allenatore.
Il ringraziamento espresso dalla dirigenza, pur formale, testimonia il riconoscimento dell’impegno profuso dal gruppo di lavoro guidato da Juric durante il periodo trascorso a Bergamo.
L’esperienza croata, pur lasciando un segno tangibile nell’approccio tattico e nell’intensità del gioco, non è riuscita a tradursi in risultati sufficientemente duraturi per giustificare il prosieguo dell’incarico.
L’esonero di Juric apre ora una fase di transizione cruciale per l’Atalanta.
La ricerca di un successore dovrà tenere conto non solo delle competenze tecniche e tattiche, ma anche della capacità di reinterpretarne l’identità, di motivare una squadra carica di talento e di allineare le ambizioni future con le risorse a disposizione.
La pressione è alta: la tifoseria e la dirigenza aspirano a ritrovare rapidamente quella grinta e quel gioco offensivo che hanno contraddistinto l’Atalanta negli anni precedenti, e il nuovo allenatore dovrà assumersi la responsabilità di guidare la squadra verso questo obiettivo, ricostruendo fiducia e serenità in un momento delicato della stagione.







