Navigare il Diabete di Tipo 1: Un Campo Scuola per Giovani Leader e Agenti di CambiamentoUn’esperienza formativa intensiva e stimolante ha recentemente concluso la sua edizione a Finale Ligure (Savona), accogliendo trentasette giovani, di età compresa tra i quattordici e i diciotto anni, affetti da diabete di tipo 1 provenienti dal Piemonte.
Il campo scuola “Sono un Tipo 1.
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l’evoluzione 2025″ non si è limitato all’acquisizione di competenze pratiche nella gestione della malattia, ma ha rappresentato un’opportunità cruciale per promuovere l’empowerment personale, lo sviluppo della leadership e la costruzione di una rete di supporto tra pari.
L’iniziativa, orchestrata dalla collaborazione sinergica tra le associazioni Agd Piemonte Aps e Jada OdV, si è avvalsa del supporto scientifico e clinico di tre importanti centri di diabetologia pediatrica: l’Ospedale Regina Margherita di Torino, l’Ospedale Pediatrico Cesare Arrigo di Alessandria e l’Ospedale Santa Croce e Carle di Cuneo.
Questa rete di eccellenza ha garantito un approccio multidisciplinare, integrando aspetti medici, psicologici e sociali nella formazione dei partecipanti.
Il campo scuola ha adottato un modello educativo attivo e partecipativo, incentrato sull’apprendimento esperienziale.
I giovani diabetici hanno avuto l’opportunità di approfondire la fisiopatologia del diabete, le tecniche di auto-monitoraggio glicemico, la gestione delle complicanze acute e croniche, e l’importanza di una corretta alimentazione e attività fisica.
Workshop pratici, simulazioni di scenari reali e sessioni di role-playing hanno permesso di sviluppare la sicurezza e la competenza necessarie per affrontare le sfide quotidiane legate alla gestione della malattia.
Oltre alle competenze tecniche, l’attenzione si è concentrata sullo sviluppo di abilità socio-emotive essenziali.
I partecipanti hanno esplorato temi come l’accettazione della malattia, la gestione dello stress e dell’ansia, la comunicazione efficace con la famiglia, gli amici e il personale sanitario, e la costruzione di relazioni interpersonali positive.
Un elemento centrale è stata l’esplorazione del concetto di “advocacy”, ovvero la capacità di difendere i propri diritti e di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla malattia diabetica.
L’iniziativa non si è limitata a fornire conoscenze e competenze, ma ha mirato a trasformare i partecipanti in leader e agenti di cambiamento all’interno delle proprie comunità.
Si è incoraggiato attivamente la condivisione delle esperienze personali, la creazione di una rete di supporto tra pari e l’identificazione di progetti concreti per migliorare la qualità della vita delle persone affette da diabete di tipo 1.
L’obiettivo finale è quello di formare una nuova generazione di giovani consapevoli, resilienti e capaci di contribuire attivamente alla ricerca di soluzioni innovative per la gestione del diabete e alla promozione di una cultura di inclusione e accettazione.







