A cinquant’anni dalla tragica scomparsa di Pier Paolo Pasolini, figura poliedrica che ha incarnato l’intelletto critico, la poetica audace e la regia innovativa, il ciclo “Cinema Addiction” promosso dall’Apulia Film Commission si propone di riappropriare il suo universo attraverso una proiezione del capolavoro del 1968, “Teorema”.
L’evento, ad accesso gratuito, si articola in una serie di appuntamenti diffusi sul territorio pugliese: Taranto (Spazioporto-Cineporto) mercoledì 12 novembre, e nelle successive città di Bari (Anchecinema), Brindisi (Cinema Impero), Foggia (Sala Farina) e Lecce (Cineporto) giovedì 13 novembre, sempre con inizio alle ore 20:30.
“Teorema”, interpretato da un cast di memorabili figure come Terence Stamp, Silvana Mangano, Massimo Girotti, Anne Wiazemsky, Andrés José Cruz Soublette, Ninetto Davoli e Laura Betti (premiata con la Coppa Volpi a Venezia nel 1968), non è semplicemente un film, ma un’indagine impietosa e stratificata sulla coscienza di una famiglia borghese milanese.
Pasolini, con una regia simbolica e un’estetica potente, trascende la narrazione lineare per offrire una riflessione scomoda sulla decadenza morale e spirituale di una classe sociale apparentemente stabile e prospera.
Il “Teorema” stesso, personificato dall’enigmatico personaggio interpretato da Stamp, agisce come un catalizzatore, innescando una serie di incontri erotici e rivelazioni che mettono a nudo le ipocrisie, le repressioni e le paure che si celano dietro la facciata della rispettabilità borghese.
Lungi dall’essere una mera rappresentazione di scandali amorosi, il film si configura come una metafora dell’eros come forza destabilizzante, capace di smascherare l’aridità esistenziale e la mancanza di senso che affliggono l’individuo moderno.
Pasolini, attraverso un linguaggio cinematografico originale e provocatorio, suggerisce che l’esperienza radicale, che essa si manifesti nell’amore fisico, nella passione erotica o nella ricerca spirituale, è l’unico strumento per accedere a una comprensione più profonda dell’essere umano e del suo destino.
Il film non offre risposte facili, ma invita lo spettatore a interrogarsi sulle proprie certezze, sui propri desideri e sul significato della vita in un mondo sempre più dominato dalla razionalità e dal consumismo.
“Teorema” si rivela dunque un’opera di straordinaria attualità, capace di stimolare un dibattito ancora aperto sulle questioni fondamentali dell’esistenza.







