Un’operazione transfrontaliera, frutto di una complessa cooperazione tra le forze dell’ordine italiane e francesi, ha portato all’arresto a Savona di una cittadina francese, trentaduenne, in relazione ad un gravissimo reato di sottrazione internazionale di minore.
L’arresto, eseguito dalla Polizia di Savona, si è concretizzato in esecuzione di un mandato d’arresto provvisorio, emesso dall’autorità giudiziaria di Nizza, a fini di estradizione, innescato da una denuncia pregressa presentata dai nonni paterni del bambino.
L’evento che ha scatenato l’intervento delle forze dell’ordine si è sviluppato a partire da una segnalazione giunta alla sala operativa della Questura savonese.
Il Centro di Cooperazione e Dogana di Ventimiglia aveva captato un allarme inusuale: una donna, proveniente da Nizza, sembrava aver sottratto il proprio figlio, un ragazzino di dodici anni, dalla tutela dei nonni.
La situazione si è fatta particolarmente delicata quando il minore, con una prontezza di riflessi ammirevole, è riuscito a comunicare ai nonni, i suoi affidatari legali, di trovarsi a Savona, fornendo indizi sulla sua localizzazione all’interno della città.
La rapidità di risposta delle Volanti della Polizia di Savona è stata determinante.
Avvalendosi delle informazioni ricevute, gli agenti hanno avviato immediatamente una ricerca mirata, riuscendo a rintracciare madre e figlio in via Fontanassa.
L’identificazione della donna ha confermato la gravità della situazione: il suo nome risultava associato a una nota di rintraccio Schengen, derivante dalla denuncia presentata dai nonni, e, parallelamente, era in corso un mandato d’arresto europeo a suo carico, prontamente eseguito.
L’episodio solleva questioni di profonda rilevanza nel contesto del diritto internazionale di famiglia e della protezione dei minori.
La sottrazione internazionale di minori è un fenomeno complesso, spesso legato a conflitti familiari e dinamiche emotive intense.
Il Tribunale nizzardo aveva affidato la custodia del bambino ai nonni, in una decisione che implica una valutazione attenta del benessere del minore e della capacità dei genitori di garantirne la crescita e l’educazione.
La decisione della madre di sottrarre il figlio a questa tutela legale rappresenta una violazione grave e potenzialmente traumatica per il bambino stesso, che si ritrova improvvisamente strappato dalla sua routine e privato della stabilità emotiva.
La riaffidamento del minore ai nonni, che si sono prontamente recati a Savona, è stata una priorità assoluta per le forze dell’ordine, nel rispetto del principio del superiore interesse del minore.
L’operazione testimonia l’efficacia della collaborazione transfrontaliera tra le autorità francesi e italiane, fondamentale per affrontare situazioni complesse e garantire la protezione dei diritti dei minori in un contesto europeo sempre più interconnesso.
La donna, arrestata, è stata tradotta presso il carcere di Genova Pontedecimo, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, in attesa delle prossime decisioni in merito all’estradizione e all’avvio del processo penale.
L’indagine, ora, dovrà fare luce sulle motivazioni che hanno spinto la madre a compiere questo gesto, al fine di comprendere appieno la dinamica familiare e garantire il benessere psicologico del bambino.







