Nel cuore dell’Appennino toscano, sull’imponente Alpe della Luna, un paesaggio di selvaggia bellezza ora velato da un manto di dolore, si sono concluse le complesse operazioni di recupero dei resti delle due vittime dell’incidente aereo che ha coinvolto un elicottero domenica scorsa nel territorio del comune di Badia Tedalda (Arezzo).
La difficoltà del terreno, un labirinto di rocce e dirupi, ha reso le operazioni estremamente delicate e impegnative, richiedendo l’intervento di specialisti di elevata competenza.
Il nucleo Saf (Speleo Alpino Fluviale) del comando dei vigili del fuoco di Arezzo, unità altamente specializzata in interventi in ambienti impervi e complessi, si è fatto carico dell’operazione.
La sua attività, cruciale per il raggiungimento del sito dell’incidente, è stata integrata dall’utilizzo strategico dell’elicottero Drago 125, appartenente ai reparti volo VVf di Cecina (Livorno) e Arezzo.
Questo supporto aereo ha permesso al personale di raggiungere rapidamente le aree più remote e inaccessibili, superando le limitazioni imposte dalla conformazione geografica del territorio.
Il recupero delle salme, estraete dal relitto dell’aeromobile, rappresenta un momento di profondo rispetto e solennità.
Le spoglie sono ora a disposizione dell’autorità giudiziaria, per le indagini necessarie a far luce sulle cause e sulle dinamiche dell’accaduto.
Contemporaneamente, l’area dell’incidente è stata sottoposta a sequestro, una misura precauzionale volta a preservare l’integrità del luogo e a garantire la corretta acquisizione di tutti gli elementi utili per le indagini.
Il recupero dei detriti e del relitto, un’operazione tecnicamente complessa che richiederà l’impiego di attrezzature specialistiche e personale qualificato, sarà eseguito in un secondo momento, sotto la precisa direzione della Procura della Repubblica di Arezzo.
Si tratta di un’operazione che, oltre al suo aspetto tecnico, assume una valenza simbolica: un atto di chiusura e di rispetto verso le vittime e le loro famiglie.
L’indagine dovrà ora chiarire se l’incidente sia stato causato da un guasto meccanico, da condizioni meteorologiche avverse, da errore umano o da una combinazione di questi fattori, con l’obiettivo di fornire risposte e, possibilmente, prevenire il ripetersi di simili tragedie.







