Si apre ufficialmente la XIII legislatura del Consiglio Regionale, segnando un nuovo capitolo amministrativo successivo alle consultazioni popolari del 5 e 6 ottobre.
La cerimonia d’insediamento, convocata dal Presidente uscente Filippo Mancuso, vede Ferdinando Laghi, in qualità di consigliere anziano e primo eletto nella lista “Tridico Presidente”, assumere temporaneamente la presidenza della seduta.
L’attenzione si concentra primariamente sull’elezione dell’Ufficio di Presidenza, un momento cruciale che definisce l’organizzazione e la gestione dei lavori consiliari per i prossimi anni.
Salvatore Cirillo (Forza Italia) appare come figura quasi indiscussa per la carica di Presidente, incarnando una continuità e una stabilità percepite come necessarie.
L’individuazione dei Vice Presidenti, uno proveniente dalla maggioranza di governo e l’altro dalla minoranza, riflette la necessità di un equilibrio istituzionale e di una rappresentanza pluralista.
Pierluigi Caputo, legato alla coalizione “Occhiuto Presidente”, e Giuseppe Ranuccio (Partito Democratico) rappresentano, in questo contesto, scelte strategiche volte a bilanciare le forze in campo.
Parallelamente, si delinea la composizione dei segretari-questori, ruoli chiave per l’amministrazione interna del Consiglio e per la gestione dei processi legali e procedurali.
Luciana De Francesco (Fratelli d’Italia) e Ferdinando Laghi, quest’ultimo nuovamente protagonista, sono attualmente le figure più accreditate, sebbene l’ultima parola dipenda sempre dalle dinamiche di gruppo e da eventuali accordi conclusi negli ultimi istanti.
La formalizzazione della sospensione e della sostituzione temporanea dei consiglieri regionali chiamati a ricoprire incarichi di assessore regionale costituisce una fase preliminare essenziale.
Questa procedura garantisce la piena funzionalità del Consiglio, assicurando che i consiglieri rimasti in carica possano esercitare appieno le loro prerogative e contribuire attivamente all’attività legislativa.
Le elezioni dell’Ufficio di Presidenza seguono rigorosamente il Regolamento interno del Consiglio Regionale, che prevede votazioni separate per ogni carica, condotte a scrutinio segreto.
L’elezione del Presidente, in particolare, richiede una maggioranza qualificata, pari ai due terzi dei componenti del Consiglio, sottolineando l’importanza della figura eletta e la necessità di un ampio consenso.
In caso di mancato raggiungimento di tale maggioranza nei primi due scrutini, la soglia si abbassa al cinquanta percento più uno nel successivo, per poi prevedere un ballottaggio tra i due candidati più votati in caso di ulteriore stallo.
In una situazione di perfetta parità, la decisione finale ricade sull’età anagrafica, privilegiando il consigliere più anziano.
Il processo elettorale per i segretari-questori segue la stessa metodologia, con votazioni separate e a scrutinio segreto, premiando i candidati che ottengono il maggior numero di preferenze.
Anche in questo caso, l’età anagrafica gioca un ruolo decisivo in caso di parità di voti, garantendo un ordine di precedenza.
L’avvio di questa legislatura segna quindi un momento cruciale, che definisce le dinamiche interne del Consiglio Regionale e traccia la strada per l’azione politica dei prossimi anni.







