Il Consiglio Generale della Federazione Italiana Editori Giornalistici (Fieg) ha espresso profonda perplessità in merito alla recente bozza di Legge di Bilancio, evidenziando una lacuna critica nella considerazione del comparto editoriale quotidiano e periodico.
La nota ufficiale, diffusa a breve su tutti i canali digitali e le pubblicazioni associate, sottolinea un’assenza di interventi mirati e di allocazione di risorse adeguate a garantire la sostenibilità e la vitalità delle imprese editoriali, delle edicole e dei distributori che compongono l’intera filiera.
La preoccupazione deriva dalla scadenza imminente, fissata al 31 dicembre 2025, degli attuali strumenti di sostegno alla filiera editoriale, introdottti in precedenza per mitigare gli impatti di una congiuntura economica particolarmente complessa.
L’interruzione di questi interventi, senza una pianificazione sostitutiva efficace, rischia di innescare una spirale negativa che metterebbe a serio rischio la sopravvivenza di realtà editoriali consolidate e la salvaguardia dei posti di lavoro che esse generano.
La Fieg non si limita a denunciare una mera omissione.
L’assenza di misure di sostegno appare come una mancata comprensione del ruolo cruciale che l’editoria svolge nella società contemporanea.
I giornali e le riviste, in tutte le loro forme, rappresentano pilastri fondamentali per la democrazia, l’informazione corretta, il dibattito pubblico e la produzione culturale.
La loro capacità di garantire un’informazione indipendente e pluralista è essenziale per la formazione di un’opinione pubblica consapevole e per il corretto funzionamento delle istituzioni.
Il settore editoriale, inoltre, è un ecosistema economico complesso, che coinvolge non solo le testate giornalistiche, ma anche una fitta rete di imprese ausiliarie, come le edicole, i distributori, le tipografie e gli agenzie di stampa.
La crisi di una delle componenti di questa filiera si ripercuote inevitabilmente su tutte le altre, con conseguenze negative per l’intera economia del Paese.
La Fieg invita pertanto il Governo e il Parlamento a prendere in seria considerazione le istanze del settore editoriale, riconoscendo il valore strategico dell’informazione giornalistica e la necessità di un sostegno pubblico mirato e duraturo.
Si tratta di un investimento non solo per la salvaguardia del patrimonio culturale e informativo del Paese, ma anche per la tutela della democrazia e per la promozione della crescita economica.
La Federazione si impegna a continuare a rappresentare gli interessi dei propri associati e a collaborare con le istituzioni per trovare soluzioni condivise e sostenibili.
L’urgenza è tale da richiedere un intervento tempestivo e risolutivo, prima che sia troppo tardi.







