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sabato 15 Novembre 2025

Palladino all’Atalanta: una nuova era tra continuità e speranza

Il futuro dell’Atalanta si proietta con rinnovata ambizione, sancendo l’accordo con Raffaele Palladino fino al 30 giugno 2027.
La designazione del tecnico lombardo segna una discontinuità apparente, ma anche una continuità di visione, nel solco dell’impronta inequivocabile tracciata da Gian Piero Gasperini, che continua a plasmare l’identità del club bergamasco.

L’arrivo di Palladino si configura come una risposta strategica a un momento delicato.
La squadra, appesantita da una stagione al di sotto delle aspettative, si presentava a Zingonia con un bilancio preoccupante: un distacco significativo dalle posizioni di vertice e una produzione offensiva anemica, limitata a soli sedici gol in quindici incontri tra campionato e Champions League.
L’esonero di Ivan Juric, a fronte di risultati al di sotto delle aspettative e di un’atmosfera percepita come stagnante, si è reso necessario per innescare un processo di rinnovamento, sia tattico che motivazionale.
Tuttavia, la scelta di Palladino non rappresenta un azzeramento.
L’Atalanta, pur nella necessità di iniezione di nuova energia, non intende abbandonare i principi fondanti del proprio modello di gioco: un calcio propositivo, offensivo, basato sulla ricerca costante della verticalizzazione e sull’utilizzo intelligente degli spazi.
Palladino, noto per la sua filosofia improntata al possesso palla, alla fluidità di manovra e alla valorizzazione del talento individuale, sembra incarnare la sintesi ideale tra la tradizione gasperiniana e la ricerca di un’evoluzione tattica.
La sua precedente esperienza, in particolare il lavoro svolto a Como, ha evidenziato la capacità di costruire una squadra coesa, orientata al risultato e capace di esprimere un calcio moderno e coinvolgente.
Si prevede che Palladino, con la sua visione del gioco, contribuirà a sbloccare il potenziale offensivo della rosa, a ravvivare l’entusiasmo dei tifosi e a riportare l’Atalanta a competere ai massimi livelli, sia in Italia che in Europa.

L’accordo quinquennale testimonia la fiducia del club nel potenziale del nuovo allenatore e nel progetto di crescita che intende perseguire.
L’era Palladino si apre sotto il segno della speranza e della ricerca di una nuova identità, pur rimanendo fedele all’eredità lasciata da Gasperini.

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