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sabato 15 Novembre 2025

Città di Castello: Scoperta serra di cannabis e arrestati

Nel cuore di Città di Castello, un’indagine fiscale ordinaria ha svelato un’articolata operazione di coltivazione e distribuzione di stupefacenti, portando all’arresto di due individui, un uomo di 41 anni e una donna di 33, entrambi cittadini italiani.
L’intervento delle Fiamme Gialle, nato da sospetti di evasione fiscale a carico del primo, ha permesso di disarticolare una vera e propria micro-industria della cannabis, con ramificazioni che estendevano la sua attività oltre i confini dell’abitazione.

L’attività di controllo, focalizzata inizialmente su irregolarità fiscali legate a una ditta individuale specializzata nella manutenzione di impianti di riscaldamento e climatizzazione, ha rapidamente assunto connotati ben più gravi.
Un’ispezione domiciliare ha fatto emergere un sistema sofisticato di coltivazione indoor, accuratamente orchestrato all’interno dell’appartamento e in un annesso giardino.
La serra domestica, configurata in una stanza da letto, testimoniava una conoscenza approfondita delle tecniche di coltivazione professionale.
L’impianto, completo di illuminazione a LED, sistemi di controllo temporale, ventilazione forzata e fertilizzanti organici, mirava a massimizzare la resa e la qualità delle piante di cannabis.
L’aggiunta di un capanno in giardino, utilizzato come ulteriore laboratorio di coltivazione, amplificava la capacità produttiva dell’organizzazione.
Le piante, accuratamente coltivate in vasi e protette da un microclima artificiale, raggiungevano altezze variabili, indicando una fase di sviluppo avanzata.
La perquisizione successiva ha rivelato un vero e proprio “magazzino” di stupefacenti, nascosto in luoghi inaspettati: dalla dispensa ai pensili della cucina, all’interno di arredi e abbigliamento.
Il sequestro ha incluso una notevole quantità di hashish, suddiviso in panetti, un consistente quantitativo di cocaina, semi di cannabis, e una sostanza da taglio presumibilmente utilizzata per diluire la droga.

La presenza di bilancini di precisione, con tracce residue di cocaina, e di una somma ingente in contanti, suggerisce un’attività di spaccio organizzata e continuativa.

L’analisi dei telefoni cellulari sequestrati, ora in possesso degli inquirenti, potrebbe fornire ulteriori elementi per ricostruire la rete di contatti e i canali di distribuzione utilizzati dall’organizzazione.
L’ammontare complessivo della droga sequestrata, stimabile in un valore di mercato superiore ai sessantamila euro, e la sofisticazione dell’impianto di coltivazione, indicano un’operazione di non trascurabile portata, capace di generare profitti considerevoli.

L’arresto dei due individui e il sequestro della droga rappresentano un significativo successo per le forze dell’ordine, contribuendo a contrastare il fenomeno del traffico di stupefacenti e a tutelare la sicurezza della comunità.

L’indagine è ancora in corso e ulteriori sviluppi sono possibili, con l’obiettivo di identificare eventuali complici e di ricostruire l’intera filiera criminale.

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