La visione strategica per il futuro di Confindustria Pesaro-Urbino, delineata dal neo presidente Massimo Cecchini per il quadriennio 2025-2029, proietta l’imprenditoria locale non come un’entità solitaria, ma come un elemento vitale di un ecosistema economico e sociale più ampio, dove la collaborazione con le istituzioni e la pubblica amministrazione diventa imperativa.
La competitività, più che un obiettivo individuale, si configura come una sfida nazionale che richiede un approccio sistemico.
L’evidenziazione del costo energetico, drasticamente inferiore in contesti come la Spagna e la Germania rispetto all’Italia, è emblematico.
Non si tratta semplicemente di un dato economico, ma un sintomo di una carenza strutturale che ostacola la capacità delle imprese locali di competere a livello internazionale.
Questo divario non è un caso fortuito, bensì il risultato di scelte politiche e investimenti infrastrutturali che, a distanza di anni, pongono le aziende italiane in una posizione di svantaggio.
Un focus centrale del programma di Cecchini è la questione demografica e il suo impatto sulla forza lavoro.
L’analisi, supportata dai dati Istat, rivela una drammatica riduzione del tasso di natalità, con una diminuzione dell’80% rispetto ai decenni precedenti.
Questo fenomeno non è solo una statistica demografica; rappresenta una seria minaccia alla sostenibilità del tessuto produttivo locale, privando le imprese di risorse umane fresche e qualificate.
La difficoltà di attrarre e trattenere i giovani talenti emerge come un’altra sfida cruciale.
L’invito a migrare all’estero, alla ricerca di migliori opportunità professionali e retributive, depaupera il capitale umano locale.
È dunque necessario un cambio di paradigma: le aziende devono essere capaci di raccontare la propria storia, di valorizzare l’ambiente di lavoro e di offrire percorsi di carriera stimolanti.
L’investimento nell’immagine aziendale, la promozione di una cultura del merito e la creazione di un clima aziendale positivo sono elementi imprescindibili per contrastare questo fenomeno.
Oltre alle condizioni retributive, la sostenibilità ambientale e sociale, l’innovazione e la formazione continua diventano fattori determinanti per l’attrattività delle aziende.
Un’impresa moderna non è solo un luogo di lavoro, ma un ambiente che promuove lo sviluppo personale e professionale dei propri dipendenti, offrendo opportunità di crescita e di apprendimento continuo.
La transizione verso un’economia più verde e circolare, inoltre, può rappresentare un’opportunità per creare nuovi posti di lavoro e per valorizzare le competenze dei giovani.
L’incarico conferito dai colleghi e la fiducia ricevuta rappresentano un onore e una responsabilità che Cecchini intende assumere con spirito di servizio, con l’obiettivo di costruire un futuro prospero e sostenibile per le imprese e per l’intera comunità territoriale.
Il percorso che si apre è complesso e richiede un impegno costante, una visione strategica e una forte capacità di collaborazione.







