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giovedì 13 Novembre 2025

Arresto Elia Del Grande: finita la fuga del filicide

La vicenda di Elia del Grande, l’uomo di 50 anni sfuggito alla giustizia dopo la condanna a trent’anni per un orribile filicide e parricidio commesso a Castelfranco Emilia, si è conclusa con il suo arresto a Cadrezzate, in provincia di Varese.

L’arresto, frutto di un’operazione complessa e meticolosa, suggella una lunga caccia all’uomo protrattasi nel tempo e che ha coinvolto diverse forze dell’ordine.
L’indagine, condotta congiuntamente dai Carabinieri di Varese e Modena, con il prezioso supporto del R.
O.
S.
di Milano, ha richiesto un’attività investigativa prolungata e accurata.
La fuga di Del Grande, abile nel muoversi e con una profonda conoscenza del territorio, aveva inizialmente frustrato ogni tentativo di rintracciamento.

La sua capacità di confondersi con l’ambiente naturale, sfruttando la fitta vegetazione che caratterizza l’area compresa tra Ternate, Travedona Monate, Cadrezzate con Osmate, rendeva arduo qualsiasi movimento di controllo.
Le indagini hanno rivelato un quadro più articolato rispetto a una semplice fuga solitaria.

I procuratori della Repubblica, Luca Masini e Antonello Gustapane, hanno evidenziato come Del Grande abbia potuto contare su una rete di persone che lo hanno sostenuto e favorito, offrendo supporto logistico e contribuendo a ostacolare le indagini.

Si ipotizza che queste persone abbiano fornito informazioni cruciali sui movimenti delle forze dell’ordine, permettendo a Del Grande di eludere i controlli.

Particolarmente suggestivo, e poi confermato, è l’episodio delle fughe notturne via lago, attraverso il lago di Monate.
L’utilizzo di un pedalò, un mezzo di trasporto inaspettato, ha permesso a Del Grande di attraversare il lago, sfruttando l’oscurità e la copertura offerta dai canneti e dalle darsene, rendendo estremamente difficile il suo monitoraggio da parte delle autorità.

Questa modalità di spostamento, inusuale e ingegnosa, testimonia la determinazione e la capacità di adattamento del fuggitivo.

L’arresto, avvenuto nella sua città natale, dove possiede ancora proprietà immobiliari, rappresenta la conclusione di un capitolo doloroso e complesso per le famiglie delle vittime e per l’intera comunità.
Ora, l’attenzione si concentra sull’analisi delle dinamiche che hanno portato al delitto e sul ruolo delle persone che hanno contribuito a favorire la fuga, elementi che potrebbero rivelare dettagli inediti sulla personalità di Elia del Grande e sulle intricate relazioni che lo hanno legato all’ambiente in cui ha commesso il gesto irreparabile.

La vicenda solleva interrogativi importanti sulla sicurezza, sulla capacità delle forze dell’ordine di contrastare fughe di questo tipo e sulla necessità di un’analisi approfondita dei fattori che possono contribuire alla commissione di crimini efferati.

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