Un significativo passo avanti verso la sostenibilità nel settore ferroviario italiano è stato compiuto in provincia di Foggia con l’attivazione di un impianto fotovoltaico di considerevoli dimensioni.
L’infrastruttura, realizzata da Fs Energy e supportata tecnicamente da Rfi e Italferr (Gruppo Fs), integra oltre 6.600 pannelli solari, capaci di generare una potenza installata di 3MWp.
Questo investimento strategico non si limita a una semplice produzione di energia, ma si inserisce in un piano complessivo di decarbonizzazione del Gruppo Fs, il primo consumatore nazionale di elettricità con una quota pari a circa il 2% della domanda totale.
L’impianto foggiano, connesso a una sottostazione elettrica ferroviaria, trasforma l’energia solare in corrente adatta all’alimentazione dei sistemi di trazione e dei motori dei treni, rappresentando una soluzione innovativa per ridurre la dipendenza da fonti energetiche fossili.
A oggi, l’impianto ha già contribuito a generare 1,5 GWh di energia pulita, sufficiente a coprire la domanda elettrica equivalente a circa 75.000 chilometri percorsi da un treno, un valore paragonabile a un numero significativo di viaggi tra Lecce e Milano.
Le ambizioni del Gruppo Fs per il futuro sono ancora più ambiziose.
Si pone l’obiettivo di raggiungere una capacità rinnovabile di oltre 1 GW entro il 2029, equivalente a una produzione di circa 1,5 TWh in caso di impianti fotovoltaici, coprendo così il 19% del fabbisogno elettrico complessivo.
Un ulteriore, aggressivo, obiettivo è quello di raggiungere 2 GW (3 TWh in caso di fotovoltaico) entro il 2034, portando la quota di energia rinnovabile a rappresentare il 40% del fabbisogno energetico del gruppo.
L’impegno per la transizione energetica non si ferma alla Puglia; sono infatti previste ulteriori realizzazioni di impianti fotovoltaici in altre località, attualmente in fase di definizione e pianificazione.
Il successo del progetto foggiano è stato in parte determinato dall’adozione di metodologie di progettazione digitale avanzate, in particolare attraverso l’utilizzo del Building Information Modeling (BIM).
Questa tecnologia ha permesso di ottimizzare ogni fase del processo, dalla progettazione alla realizzazione, migliorando significativamente la qualità dell’opera e riducendo i tempi e i rischi operativi.
Il BIM ha inoltre facilitato l’integrazione dell’impianto nel contesto territoriale, minimizzando l’impatto ambientale e promuovendo un’armoniosa integrazione paesaggistica, elemento cruciale per la sostenibilità complessiva del progetto.
Il modello digitale ha permesso di simulare e prevedere le prestazioni dell’impianto in diverse condizioni ambientali, massimizzando l’efficienza e riducendo al minimo l’impatto visivo.







