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venerdì 14 Novembre 2025

Musica, guerra e pace: un dialogo a Firenze per la riconciliazione

Il 22 novembre, Sant’Apollonia a Firenze si configura come un crocevia di voci e melodie, un palcoscenico per riflettere sul potere evocativo e trasformativo della musica.

L’iniziativa “La musica, la guerra, la pace” – promossa dal Centro per la Riforma dello Stato – non si limita a un mero evento, ma si propone come un laboratorio di pensiero, un invito all’azione volto a esplorare il ruolo cruciale della musica nel tessuto complesso delle relazioni umane, segnate troppo spesso da conflitti e divisioni.

La giornata si articola in un percorso intellettuale diviso in quattro momenti distinti, ciascuno concepito per stimolare una comprensione sempre più profonda del tema.

La prima sessione, inaugurale, proietta uno sguardo storico, tracciando le traiettorie complesse attraverso cui la musica è stata impiegata nel corso dei secoli.

Non solo strumento di propaganda bellica, per esaltare gesta eroiche e incitare alla battaglia, ma anche veicolo di resistenza, di protesta contro l’oppressione, di espressione del desiderio di libertà e di cambiamento sociale.
Si analizzeranno esempi concreti, svelandone le sfumature e le implicazioni etiche.
A seguire, una tavola rotonda, “La musica interprete del presente fra diversità e radici comuni”, vedrà confrontarsi figure di spicco come il filosofo Sergio Givone e il compositore Giorgio Battistelli, per un dialogo interdisciplinare che indaghi le modalità con cui la musica contemporanea riflette e interpreta le sfide del nostro tempo.
Come la musica riesce a costruire ponti tra culture diverse, a superare barriere linguistiche e a favorire una comprensione reciproca? Come può la musica riscoprire e valorizzare le radici comuni dell’umanità, smontando stereotipi e pregiudizi?Il pomeriggio sarà dedicato a una rassegna illuminante di progetti e iniziative che, nel mondo, stanno già operando con successo, utilizzando la musica come potente strumento di dialogo e riconciliazione.

Tra questi, spicca la West Eastern Divan Orchestra, un progetto visionario ideato dal Maestro Daniel Barenboim e dallo studioso Edward Said, che riunisce musicisti provenienti da paesi in conflitto, creando un’orchestra dove le note trascendono le tensioni politiche e storiche.

Verrà presentata Rondine Cittadella della Pace, un esempio virtuoso di impegno sociale che mira a ridurre i conflitti armati attraverso la formazione e l’incontro tra giovani provenienti da zone di guerra.
Di particolare interesse sarà la presentazione dell’Istituto di Letteratura Musicale Concentrazionaria, un’iniziativa coraggiosa che recupera e studia la produzione musicale realizzata nei campi di concentramento, testimonianza struggente della resilienza umana e del potere dell’arte come forma di resistenza.
L’evento si concluderà con il lancio ufficiale del progetto “Musica per la Pace”, un’iniziativa promossa dal Centro per la Riforma dello Stato e curata da Claudio Martini, che ambisce a creare un evento annuale o biennale dedicato all’incontro e al dialogo tra giovani provenienti da tutto il mondo, con particolare attenzione a quelli provenienti da aree di conflitto.

L’obiettivo è offrire loro uno spazio di ascolto reciproco, di collaborazione artistica e di costruzione di relazioni positive, contribuendo a promuovere una cultura di pace e di comprensione globale.

Il progetto non è solo un’iniziativa culturale, ma un investimento nel futuro, un seme di speranza per un mondo più giusto e pacifico.

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