La Sezione giurisdizionale della Corte dei conti per l’Umbria ha rilasciato un’importante chiarimento in relazione al contenzioso che ha coinvolto la Gesenu, società di gestione dei servizi ambientali.
La precisazione, espressa in una nota del Presidente Giuseppe De Rosa, si focalizza sulla natura e l’impatto della recente decisione della Sezione secondaria centrale di appello (ordinanza n. 280 del 2024) che ha profondamente modificato il precedente verdetto emesso dalla stessa Sezione giurisdizionale umbra (sentenza n. 37 del 2023).
È cruciale sottolineare che la decisione d’appello non ha assolto i soggetti precedentemente condannati da “non colpevolezza”.
L’appello non ha sancito un’assoluzione, ma ha rimodulato la sentenza di primo grado, ponendo l’attenzione su un elemento sostanziale che aveva influenzato la valutazione del giudice.
Il punto focale della decisione d’appello risiede nel fatto che il Giudice ha preso atto del pieno e integrale soddisfacimento dell’interesse erariale.
Questo significa che, durante il corso del procedimento giudiziario, gli enti locali che avevano subito danni a causa della gestione della Gesenu sono stati risarciti in maniera completa, utilizzando i proventi derivanti dalle somme sequestrate e successivamente confiscate nell’ambito del procedimento penale.
Questa circostanza, pur non implicando una revisione delle responsabilità individuali, ha avuto un impatto significativo sulla valutazione complessiva del caso.
La Corte dei Conti intende quindi precisare che, sebbene la sentenza di appello abbia mutato l’esito del primo verdetto, ciò non significa che i soggetti coinvolti siano stati prosciolti da ogni addebito.
Il risarcimento integrale dell’interesse erariale ha rappresentato un fattore determinante nella decisione d’appello, evidenziando la priorità di tutelare il patrimonio pubblico e di garantire la riparazione del danno subito dagli enti locali.
La nota della Corte dei Conti mira a dissipare eventuali interpretazioni errate, ribadendo che la giustizia amministrativa e contabile si prefigge non solo di accertare le responsabilità, ma anche di assicurare la piena riparazione del danno arrecato all’erario e agli enti locali.
La vicenda Gesenu, pertanto, continua a rappresentare un caso complesso che solleva interrogativi non solo sulla gestione dei servizi ambientali, ma anche sull’efficacia dei meccanismi di controllo e di risarcimento del danno nell’ambito della pubblica amministrazione.







