A Porto Azzurro, nel cuore della Maremma livornese, si è consumata una vicenda criminale che rivela l’astuzia e la spietatezza di truffatori abilissimi a sfruttare le vulnerabilità emotive delle persone.
Due individui, un uomo di settant’anni residente in Toscana e un trentacinquenne proveniente dall’Emilia-Romagna, sono stati denunciati a seguito di una denuncia presentata da una donna originaria dell’Isola d’Elba, vittima di una elaborata truffa che fa leva su antiche credenze e paure.
Il modus operandi, celato dietro una facciata di competenza esoterica, si presentava come una soluzione apparentemente miracolosa per chi, tormentato dalla perdita di un amore, cercava disperatamente una via d’uscita.
I due, spacciandosi per cartomanti e esperti in riti magici, hanno tessuto una ragnatela di manipolazione, conquistando la fiducia della donna e alimentando la sua speranza di riappacificazione.
La truffa, strutturata su un piano di progressiva estorsione, prevedeva la messa in scena di un rituale di “purificazione” apparentemente necessario per favorire il riavvicinamento con l’ex-partner.
La richiesta più sconcertante e profondamente umiliante è stata quella di realizzare e inviare un video in cui la vittima apparisse seminuda, giustificando l’atto come un elemento imprescindibile per il corretto svolgimento del rituale.
Una volta ottenuta la documentazione compromettente, i truffatori hanno innescato la fase estorsiva, richiedendo inizialmente un modesto bonifico di circa cento euro.
La somma, tuttavia, rappresentava solo l’anticipazione di una serie di richieste sempre più pressanti, culminate in una richiesta di quindici centinaia di euro per “completare il rituale” e, contemporaneamente, impedire la diffusione del video.
La donna, sopraffatta dalla paura e dalla disperazione, ha denunciato l’accaduto ai carabinieri di Porto Azzurro, dando il via a un’indagine che ha portato alla luce la gravità del raggiro e la pericolosità dei due indagati, già noti alle forze dell’ordine per precedenti simili.
L’episodio solleva importanti questioni etiche e sociali, mettendo in luce la vulnerabilità di coloro che, a causa di sofferenze emotive e delusioni sentimentali, si rivolgono a figure che promettono soluzioni rapide e apparentemente soprannaturali.
Le indagini proseguono per verificare la presenza di altre vittime e per ricostruire la rete di contatti e le modalità operative di un raggiro che si nutre della fragilità umana e della speranza di un futuro migliore, trasformandola in strumento di sfruttamento e di profitti illeciti.
La vicenda sottolinea l’importanza di un’informazione corretta e di un approccio critico nei confronti di offerte che si presentano come troppo belle per essere vere, ricordando che non esistono scorciatoie per superare il dolore e ritrovare la serenità.








