Nel corso del quarto trimestre del 2025, l’economia trentina si presenta con un quadro occupazionale caratterizzato da una sostanziale stabilità, con proiezioni di 21.720 nuove assunzioni, un dato quasi identico a quello registrato nello stesso periodo del 2024 (-0,5%).
Questa tenuta, tuttavia, nasconde dinamiche settoriali contrastanti che ne plasmano l’evoluzione.
Il settore dei servizi, fulcro dell’economia locale, mostra una leggera ripresa, con un aumento di 70 unità (+0,4%), mentre l’industria, pur rimanendo un elemento cruciale, registra un calo di 190 posizioni (-6,1%).
Questa divergenza sottolinea una progressiva polarizzazione del mercato del lavoro, con una crescente dipendenza dai servizi, in particolare quelli legati al turismo e alla ristorazione, settori che, da soli, concentrano oltre la metà delle nuove opportunità (10.890 unità), evidenziando la loro importanza strategica per il tessuto economico trentino.
Le micro e piccole imprese, con meno di 50 dipendenti, si confermano il principale motore della creazione di posti di lavoro, generando quasi il 75% delle assunzioni previste.
Questo dato sottolinea il ruolo cruciale delle imprese di minori dimensioni nell’assorbimento della forza lavoro e nell’innovazione occupazionale.
L’analisi delle professioni richieste rivela una prevalenza di figure operative a medio-basso profilo, come personale di ristorazione, addetti alle pulizie e venditori, che complessivamente rappresentano oltre il 60% del totale.
Questa concentrazione riflette la natura del tessuto economico locale, fortemente orientato ai servizi.
Parallelamente, si segnala una crescente difficoltà nel reperire figure professionali tecniche e specializzate.
Il disagio è particolarmente sentito per gli operai specializzati – con quasi due terzi delle aziende (68,1%) che dichiarano difficoltà nel trovare candidati idonei – e per dirigenti e tecnici, per i quali la percentuale di aziende in difficoltà si attesta al 64,7%.
Questo dato suggerisce una lacuna formativa e una crescente esigenza di competenze specialistiche, in linea con le evoluzioni tecnologiche e le nuove esigenze del mercato.
Le imprese trentine evidenziano due criticità principali: la carenza di candidati disponibili e un mismatch tra le competenze offerte e quelle richieste dal mercato del lavoro.
Questa seconda problematica suggerisce la necessità di un rafforzamento dei percorsi formativi, di una maggiore collaborazione tra scuole, università e imprese e di un continuo aggiornamento delle competenze professionali, per rispondere alle nuove esigenze dell’economia locale e nazionale.
La sfida, dunque, risiede nella capacità di creare un sistema più efficiente e reattivo, in grado di formare figure professionali allineate alle richieste del mercato, promuovendo una crescita economica sostenibile e inclusiva per il territorio trentino.







