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venerdì 14 Novembre 2025

Trentino, occupazione stabile nel 2025: turismo traina, ma servono competenze.

Nel corso del quarto trimestre del 2025, l’economia trentina si presenta con un quadro occupazionale caratterizzato da una sostanziale stabilità, con proiezioni di 21.720 nuove assunzioni, un dato quasi identico a quello registrato nello stesso periodo del 2024 (-0,5%).
Questa tenuta, tuttavia, nasconde dinamiche settoriali contrastanti che ne plasmano l’evoluzione.

Il settore dei servizi, fulcro dell’economia locale, mostra una leggera ripresa, con un aumento di 70 unità (+0,4%), mentre l’industria, pur rimanendo un elemento cruciale, registra un calo di 190 posizioni (-6,1%).
Questa divergenza sottolinea una progressiva polarizzazione del mercato del lavoro, con una crescente dipendenza dai servizi, in particolare quelli legati al turismo e alla ristorazione, settori che, da soli, concentrano oltre la metà delle nuove opportunità (10.890 unità), evidenziando la loro importanza strategica per il tessuto economico trentino.
Le micro e piccole imprese, con meno di 50 dipendenti, si confermano il principale motore della creazione di posti di lavoro, generando quasi il 75% delle assunzioni previste.
Questo dato sottolinea il ruolo cruciale delle imprese di minori dimensioni nell’assorbimento della forza lavoro e nell’innovazione occupazionale.

L’analisi delle professioni richieste rivela una prevalenza di figure operative a medio-basso profilo, come personale di ristorazione, addetti alle pulizie e venditori, che complessivamente rappresentano oltre il 60% del totale.

Questa concentrazione riflette la natura del tessuto economico locale, fortemente orientato ai servizi.
Parallelamente, si segnala una crescente difficoltà nel reperire figure professionali tecniche e specializzate.
Il disagio è particolarmente sentito per gli operai specializzati – con quasi due terzi delle aziende (68,1%) che dichiarano difficoltà nel trovare candidati idonei – e per dirigenti e tecnici, per i quali la percentuale di aziende in difficoltà si attesta al 64,7%.

Questo dato suggerisce una lacuna formativa e una crescente esigenza di competenze specialistiche, in linea con le evoluzioni tecnologiche e le nuove esigenze del mercato.

Le imprese trentine evidenziano due criticità principali: la carenza di candidati disponibili e un mismatch tra le competenze offerte e quelle richieste dal mercato del lavoro.
Questa seconda problematica suggerisce la necessità di un rafforzamento dei percorsi formativi, di una maggiore collaborazione tra scuole, università e imprese e di un continuo aggiornamento delle competenze professionali, per rispondere alle nuove esigenze dell’economia locale e nazionale.
La sfida, dunque, risiede nella capacità di creare un sistema più efficiente e reattivo, in grado di formare figure professionali allineate alle richieste del mercato, promuovendo una crescita economica sostenibile e inclusiva per il territorio trentino.

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