cityfood
cityeventi
sabato 15 Novembre 2025

Agrivoltaico in Monferrato: Scontro tra Sviluppo e Patrimonio UNESCO

La realizzazione di un agrivoltaico di 990 kW ad Altavilla Monferrato, in provincia di Alessandria, è al centro di una disputa legale che coinvolge il Comune di Viarigi, il Comitato Tutela Viarigi e Valle Grana, e un agricoltore locale.
Il ricorso presentato al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) mira a contestare la legittimità del procedimento autorizzativo che ha permesso l’avvio dei lavori, sollevando interrogativi cruciali sull’equilibrio tra sviluppo energetico e tutela del patrimonio culturale e agricolo.
Il nucleo del contenzioso riguarda la presunta carenza di adeguate verifiche e valutazioni d’impatto, sia paesaggistiche che urbanistiche, condotte durante l’iter autorizzativo.

I ricorrenti sostengono che il parere favorevole espresso dalla Commissione Locale per il Paesaggio del Comune di Ottiglio Monferrato e l’autorizzazione tacitamente concessa tramite silenzio-assenso presentino irregolarità procedurali e una sottovalutazione dei potenziali danni.
L’area interessata, estesa su circa 22.500 metri quadrati di terreno agricolo, riveste una particolare sensibilità a causa della sua posizione all’interno della “buffer zone” del sito UNESCO “Paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato”.
Tale riconoscimento impone rigide restrizioni e valutazioni specifiche per qualsiasi intervento che possa alterare la sua integrità paesaggistica e culturale.
Un elemento chiave del ricorso evidenzia come lo studio d’impatto presentato dalla società proponente, Avellana Società Semplice Agricola, risulti carente.

In particolare, non avrebbe considerato adeguatamente la visibilità dell’impianto da punti strategici come i belvedere e i crinali panoramici del Comune di Viarigi, compromettendo la fruibilità del paesaggio da parte della comunità locale.
Inoltre, la vicinanza dell’impianto alla Torre dei Segnali di Viarigi, un bene storico e simbolo del paese, non sarebbe stata presa in debita considerazione.

I ricorrenti sottolineano anche la contraddizione tra l’installazione dell’impianto e le normative regionali a tutela delle aree di produzione di vini a denominazione di origine controllata (Doc) e Docg, tra cui la pregiata Barbera d’Asti.
Queste zone sono infatti classificate come non idonee all’installazione di impianti fotovoltaici a terra, al fine di preservare le caratteristiche uniche del terroir e garantire la qualità dei prodotti vitivinicoli.

Infine, il ricorso solleva questioni di natura agraria e di diritti di proprietà, lamentando come l’impianto agrivoltaico, per sua posizione, limiti l’accesso e le attività agricole di un terreno confinante, creando un pregiudizio economico e operativo per l’agricoltore locale.
Il ricorso chiede, quindi, una serie di provvedimenti urgenti: l’annullamento del parere paesaggistico e dell’autorizzazione formatasi per silenzio-assenso, la sospensione immediata dei lavori in corso, una verifica tecnica approfondita dell’impatto sul paesaggio UNESCO e il ripristino della libera circolazione sulla strada vicinale, garantendo la tutela dei diritti e degli interessi dei confinanti.
L’esito di questa controversia potrebbe stabilire importanti precedenti per la gestione dei progetti di sviluppo energetico in aree di pregio culturale e agricolo.

- pubblicità -
- Pubblicità -
- pubblicità -
Sitemap